“Controcorrente. Le storie di chi ha detto no alla criminalità organizzata”. È il titolo dell’incontro-dibattito che si terrà il prossimo 13 dicembre presso l’auditorium del 3° Istituto Superiore “Alaimo” di Lentini, in Via Riccardo da Lentini, 89. Una giornata per raccontare, direttamente dalle loro voci, le storie di Tiberio Bentivoglio, Antonio Candela e Paolo Borrometi. Il primo, un imprenditore antiracket di Reggio Calabria che ha detto no al pizzo, perché significherebbe "pagare un mutuo a lunga scadenza e a interessi crescenti". Candela, invece, è il Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, recentemente premiato dal Presidente Mattarella con una medaglia al valore. Col suo lavoro, ha bloccato le infiltrazioni della mafia nella sanità di Palermo e ha re-investito i fondi recuperati dagli appalti truccati per costruire, o ristrutturare, nuove strutture e reparti ospedalieri. Borrometi, è un coraggioso giornalista siciliano minacciato dalla mafia. Le sue inchieste hanno scoperchiato le attività illecite dei sodalizi mafiosi e denunciato i grandi volumi di affari legati alla criminalità organizzata. Tutti e tre vivono oggi sotto scorta, segno che "lo Stato è presente e fa prevenzione". Si tratta di "uomini che hanno scelto la strada della denuncia contrapponendosi alla negazione della libertà”, si legge nella locandina. Bentivoglio, Candela e Borrometi, sono stati alcuni dei protagonisti del programma “Cose Nostre”, in onda in seconda serata su Rai1. Nel corso dell'evento – che avrà inizio a partire dalle ore 10 – l’autrice del programma, Emilia Brandi, modererà i loro interventi.
Alla manifestazione, prenderanno parte – tra gli altri – il Sindaco del Comune di Lentini, l’Associazione Nazionale Carabinieri, i rappresentanti delle forze dell’ordine della città di Lentini, la Pro Loco, il Presidente della Commissione Antimafia Sicilia, Nello Musumeci e in collegamento da Milano Gianni Girelli, Presidente della Commissione Antimafia Lombardia.