Turismo

Corleone, cosa vedere nella Città delle Cento Chiese e delle cascate

Corleone, cosa vedere nella città delle cento chiese e delle cascate. Una meta il cui nome è conosciuto in tutto il mondo che, al di là degli avvenimenti nefasti legati al suo territorio, ha davvero tanto da proporre. Arte, cultura, tradizioni, un centro storico da scoprire e preziosi contesti naturalistici. Tutto il meglio di Corleone.

Corleone

Oggi facciamo tappa in una località della provincia di Palermo che mescola arte, storia, tradizioni e natura. Visitando il suo centro storico si scoprono moltissimi edifici interessanti e, nei dintorni, preziose aree naturalistiche.

Corleone è chiamata la città delle cento chiese per il numero elevato di luoghi sacri che ospita. Fin dalla preistoria è stata insediamento per l’uomo e qui sono passati popoli, etnie e dominazioni. Dai Sicani agli Elimi, dai Fenici agli Arabi, fino a Normanni, Angioini, Spagnoli e Borboni. Si comprende, dunque, quanto possa essere ricco il suo patrimonio culturale e artistico.

Leggi anche

Palazzo Reale di Ficuzza, la dimora del Re immersa nella natura

Il cuore urbanistico della città include parti medievali e barocche (di impronta spagnola). Camminando in centro si vive la tipica atmosfera dei borghi siciliani, mentre uscendo dalla cittadina, è un trionfo di meraviglie naturali. Dalle chiese alla Cascata delle Due Rocche, fino a Ficuzza: cosa c’è da vedere a Corleone.

Cosa vedere

La città deve il suo sfarzo proprio alla presenza nel centro storico di preziosi e affascinanti edifici di culto. La Chiesa Madre di Corleone è dedicata a San Martino. Ha un impianto basilicale a tre navate ed è di origine trecentesca, sebbene sia stata ampliata nei secoli successivi. L’aspetto che vediamo oggi risale al XVIII secolo. Importante il coro ligneo di Giovan Battista Li Volsi e una tavola con l’adorazione dei Magi, attribuita a Tommaso De Vigilia.

Leggi anche

Il mistero dell’Acqua Ammucciata di Ficuzza

La Chiesa di Sant’Agostino accoglie all’interno un paliotto prospettico del Settecento, una statua in legno policromo della Madonna della Mazza XVIII secolo, una cinquecentesca statua di San Giuseppe ed un martirio di San Bartolomeo, tela di Giuseppe Ribera. Include anche un oratorio interamente affrescato da Santo Governali nel XVIII secolo.

Interessante è anche la Chiesa di Santa Rosalia, che sorse nel XVII secolo. Al suo interno ci sono sue acquesantiere del Cinquecento e varie tele di differente provenienza. Si ritiene siano di Pietro Novelli, Vito D’Anna, Gioacchino Martorana e Giuseppe Velasquez. Ancora, il nostro giro prosegue con la Chiesa dell’Addolorata, risalente al 1735 circa, di architettura borromiana provinciale, e con la Chiesa del SS.Salvatore del XVIII secolo (con una sola navata e una ricca decorazione).

Alla periferia della città, invece, si trova la Chiesa dei Cappuccini, al cui interno vi erano tele di Pietro Novelli e Fra Felice da Sambuca, passate poi alla Chiesa Madre.

I palazzi

Oltre a una interessantissima architettura di stampo religioso, a Corleone non  mancano i palazzi di pregio. Palazzo Pretorio risale al Seicento e vi sono, poi, diversi edifici costruiti tra Settecento e Ottocento, per volere dell’aristocrazia cittadina. L’ex Palazzo Cammarata, restaurato, è impreziosito da un portone in bronzo. Notevole è anche Palazzo Provenzano, con sale affrescate: è sede del museo archeologico.

Il Centro di Documentazione Antimafia

Si trova nell’ex convento di San Ludovico. Il Cidma custodisce alcune delle testimonianze più importanti della lotta alla mafia in Sicilia. Rappresenta un importante simbolo per il rilancio dell’immagine di Corleone. Qui si trova l’intera documentazione del maxi-processo. Il museo è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 17, e il sabato e la domenica, dalle 10 alle 13. È possibile anche effettuare le visite guidate, che vengono garantite solo a coloro che prenotano via email. Per prenotazioni e informazioni, potete scrivere a info@cidmacorleone.it.

Natura a Corleone

Cascata delle Due Rocche

Avrete sicuramente sentito parlare della Cascata delle Due Rocche, un piccolo angolo di paradiso. Poco distante dal centro di Corleone, c’è una chiesa che sorge proprio all’ingresso di un canyon roccioso: la Chiesa della Madonna delle Due Rocche. Si raggiunge facilmente in auto e, una volta che avrete posteggiato, troverete senza difficoltà la Cascata.

Il momento migliore per visitarla è l’inizio della primavera, subito dopo il periodo delle piogge invernali. Durante l’estate, infatti, l’acqua si asciuga e questo luogo perde gran parte del suo fascino.

Ficuzza

Altra meta straordinaria dal punto di vista naturalistico è la frazione di Ficuzza. Qui si trova uno splendido bosco, esteso circa 5mila ettari e dominato dal massiccio di Rocca Busambra (1613 s.l.m.), dove ancora nidifica l’aquila reale. Vi si ammira la palazzina di Re Ferdinando di Borbone, costruita sul finire del Settecento, su progetto dell’architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia, in stile neoclassico.

Gole del Drago

Anche le Gole del Drago sono un sito di grandissimo interesse naturalistico, perfette per gli amanti del trekking. Lungo la strada che collega Ficuzza a Corleone, ci si imbatte in un vecchio ponte attraversato dal torrente Frattina. Avvicinandosi al letto del torrente, si può notare come questo, attraverso l’azione erosiva dell’acqua e del carsismo, abbia solcato nel tempo la roccia.

Il risultato sono voragini, mulinelli e piccole cascate nei quali l’acqua copiosa, prima scompare e poi riaffiora fra i massi e la lussureggiante vegetazione. Di notevoli dimensioni sono le “marmitte dei Giganti“, cioè buche cilindriche e profonde dove l’acqua assume un andamento vorticoso.

Vecchi gelsi, aranci, melograni e fichi sono la testimonianza del sito abitativo che qui sorgeva per gestire il mulino. Nel tratto dove la pendenza si attenua, si sono formate delle pozze con acqua limpida. Le pareti che chiudono il versante sono ammantate di piante rupestri di grande interesse botanico come l’euforbia legnosa, il cavolo di monte, il garofanino, il cappero ecc. Foto: orientalizingLicenza.

Redazione