Avete mai sentito parlare della Corsa delle Bagasce? Queste gare erano molto in voga nel Cinquecento, come testimoniano da due documenti, uno del 1572 e uno del 1578. Si svolgevano a Palermo e il popolo accorreva numeroso. Le protagoniste erano, per l’appunto, le bagasce, cioè donne di facili costumi. Il premio era un elegante abito con il corsetto di raso e a ideare la corsa è stato il vicerè di Sicilia, Marcantonio Colonna.
La cronaca di quelle singolari gare è a firma di Luigi Natoli. Nel suo “Storie e leggende di Sicilia”, scrive: «Le corritrici erano sei, si schierarono sulla medesima linea, l’ una accanto all’ altra. Erano in veste lunga; ma perché le gambe avessero maggior libertà, il signor Marcantonio aveva permesso che si vestissero alla ninfale, con vesti larghe, cioè aperte fino al ginocchio, e senza maniche, nessuna sottana, le gambe coperte di calze lunghissime, e i piedi calzati con nastri. Erano belle a vedersi».
Ed ecco come si svolgeva la Corsa delle Bagasce:
«Sparò il terzo colpo. Le sei donne si rizzarono sulle punte dei piedi, coi pugni serrati, l’ occhio fisso sulla strada, stimolate dal desiderio della vittoria. A un tratto il campanello squillò; parve che qualcuno le avesse sospinte: si slanciarono tutte e sei, come sei pazze, come sei furie, su per il Cassaro».
«Le vesti aderivano loro sul grembo, sulle cosce, svolazzando sopra le spalle, sbatacchiate fra i polpacci e i piedi. Correvano col volto acceso, senza veder nulla; accecate, anzi, da quella moltitudine confusa che da una parte e l’altra della strada fuggiva al loro occhio.
Gli urli, le grida, gli schiamazzi della folla le assordavano; intorno a loro risonavan scoppi di mano, fischi, strilli acutissimi; chi le incitava, chi lanciava dietro a loro un’ insolenza, una parola ambigua, una parola indecente; alcuni con lo scudiscio, con una pertica, con un bastone, le aizzavano come si farebbe con le bestie. Era un urlìo sempre più alto, più tumultuoso, più assordante; erano scoppi formidabili di risa che le pungevano, le indispettivano, le rallegravano. E correvano».
In seguito, la Corsa delle Bagasce prese il nome “Palio di Santa Maria Magdalena” e prevedeva quattro fasi: nella prima correvano i ragazzini, nella seconda i giovani, nella terza gli uomini adulti e nella quarta le bagasce.