Cosa vedere a Favignana? La principale delle isole Egadi offre moltissimo in termini di natura e relax ed è davvero a un tiro di schioppo da alcuni importanti punti di interesse come Trapani e Marsala. Il nome Favignana deriva da “favonius”, cioè favonio, il termine con il quale indicavano il vento caldo ricadente proveniente da ovest.
Il villaggio sorge intorno a un’insenatura naturale dove è strutturato il porto sulle cui sponde sono presenti gli edifici delle antiche tonnare Florio.
Le tradizionali architetture mediterranee dell’isola, caratterizzate da intonaci bianchi e finestre azzurre o verdi, sono, specialmente negli ultimi anni, oggetto di riscoperta e valorizzazione. Anticamente il nome di Favignana era Egusa (Aegusa per i latini), dal greco Aigousa (Αἰγοῦσα), cioè «che ha capre», data la loro abbondanza sull’isola. Era anche conosciuta con altri nomi come Aponiana, Katria, Gilia e viene ricordata da numerosi scrittori tra cui Plinio, Polibio, Nepoziano, l’anonimo Ravennate.
Dai geografi arabi era conosciuta con il nome Djazirat ‘ar Rahib («isola del monaco» o «del romito»), in quanto sull’isola si erge un castello di epoca normanna, il cosiddetto Castello di Santa Caterina, dove avrebbe vissuto per l’appunto un monaco. Il pittore Salvatore Fiume la definì una «farfalla sul mare» per via della sua conformazione caratteristica.
Favignana è circondata da un mare di colore smeraldo. Le sue spiagge principali sono Cala Azzurra, a sud dell’abitato, e il lido Burrone. Spettacolari e affascinanti sono Cala Rossa e Cala del Bue Marino. Dall’altra parte dell’isola troviamo Cala Rotonda, Cala Grande e punta Ferro, perfetta per del diving.
Se andate a Favignana non potete perdere le celebri cave di tufo e i Giardini Ipogei. È molto interessante il forte San Giacomo, così come il Castello di Santa Caterina, edificati dai Normanni. La chiesa della Matrice è del Settecento e si affaccia sulla piazza principale. La maggior parte degli edifici è stata realizzata dalla famiglia Florio, che si stabilì sull’isola nell’Ottocento.
A Palazzo Florio vi sono numerosi reperti archeologici rinvenuti nei fondali del mare antistante l’arcipelago. Sempre legato alla famiglia Florio è il museo della tonnara. La Tonnara di Favignana è una delle più grandi della Sicilia.
Imperdibili i piatti di pesce, soprattutto a base di tonno (alla griglia o all’agrodolce, ad esempio). Da provare anche fritture di pesce e piatti a base di cernia e orata. Dato che siamo nel Trapanese, bisogna mangiare il tipico cous cous. Come dolci, ci sono le cassatelle, ma anche le granite.
Foto in evidenza di Roberto Angileri