La Sicilia ha una straordinaria anima “verde”. Il suo territorio è ricco di riserve e parchi che offrono alberi maestosi, paesaggi mozzafiato e borghi che sembrano usciti dalla mano di un abile artigiano. I Nebrodi, insieme alle Madonie ad ovest e ai Peloritani ad est, costituiscono l’Appennino siculo. Si affacciano, a Nord, direttamente sul Mar Tirreno, mentre il loro limite meridionale è segnato dall’Etna. I rilievi si aprono a tratti in vallate solcate da fiumare e non mancano i laghi. La vegetazione include davvero molte varietà, legate alla fascia di altezza e ai fattori ambientali. Si alternano, così, boschi di querce, roverelle, leccete e arbusti, ma anche meli selvatici e piante e fiori come il biancospino e la rosa canina. Abbiamo deciso di scoprire insieme cosa vedere sui Nebrodi, perché si tratta di una parte del territorio siciliano davvero interessante.
San Fratello, Bronte, Randazzo e San Marco d’Alunzio. Abbiamo scelto 4 borghi, cioè quelli più articolati dal punto di vista storico, architettonico e culturale. All’interno di queste località, troverete architetture di pregio, storie note, ma anche piccole chicce meno conosciute. Da non perdere, naturalmente, le specialità della cucina locale.
Le Rocche del Crasto si trovano tra i comuni di Alcara Li Fusi e San Marco d’Alunzio. Sono un affascinante massiccio roccioso sui cui fianchi nidificano grifone e aquila reale. Nel territorio di Caronia, invece, rientra il bosco della Tassita: si tratta di un’area boschiva estesa per 50 ettari, famosa per la presenza di antichi “taxus baccata”. Non può mancare una visita alla vetta più alta dei Nebrodi: il Monte Soro. Arrivati in cima, offre una vista spettacolare, che spazia fino alle Eolie, i Peloritani, l’Etna, i monti Erei e le Madonie. Il Bosco Mangalaviti è una delle faggete più belle dei Nebrodi, dalla quale ammirare un paesaggio che spazia dalla costa tirrenica fino al Monte Soro. Il tragitto a piedi inizia dall’area attrezzata di Case Mangalaviti e il percorso è abbastanza semplice: è quasi interamente pianeggiante.
La Cascata del Catafurco è uno dei punti più belli del Parco: si tratta di un salto di circa trenta metri del torrente San Basilio. Le acque risalgono nella cosiddetta Marmitta dei giganti, una cavità naturale scavata nella roccia dove è possibile fare il bagno. Molto spettacolari sono anche le Cascate di Mistretta, con ben 7 salti d’acqua: il più grande è la Cascata Pietrebianche, alta più di trenta metri. Passando ai laghi, molto suggestivo è l’ambiente del Lago Biviere, nel territorio di Cesarò: è un grande specchio d’acqua circondato da faggete, habitat di numerose specie di uccelli. Il Lago Maulazzo, invece, si trova alle pendici del monte Soro: è un lago artificiale, ma non ha nulla da invidiare a quelli naturali.
Foto di Carmelo Marletta