Quando si parla di buona cucina, i siciliani sono sempre un passo avanti. A partire dal risveglio, la nostra Isola scandisce i momenti della giornata con una serie di irrinunciabili appuntamenti culinari. Un rapporto, tra i siciliani e il cibo, davvero particolare, che merita una serie di termini particolari. Avrete, a tal proposito, sentito sicuramente il verbo pistiare, ma sapete davvero cosa vuol dire e da dove deriva?
Partiamo subito da una precisazione. Il verbo pistiàri viene anche utilizzato quando si parla di un modo di mangiare vorace, cioè ci si abbuffa. Dal mattino, le cucine siciliane sfrigolano e accolgono stoviglie pronte a preparare ogni ben di Dio. L’atto del mangiare, di consumare un pasto, non è qualcosa di meccanico. Non si fa “tanto per”, bensì con convinzione. Rappresenta anche un modo per stare insieme, per condividere, soprattutto nei giorni di festa.
“Che vuoi mangiare oggi?”. Se non ve l’hanno chiesto almeno una volta, già al risveglio, allora non siete siciliani o non avete a che fare con siciliani. Scegliere cosa cucinare è un’operazione delicatissima. Non conta solo ciò che si ha in frigo, ma anche quello che gli altri hanno voglia di consumare. “Facciamo quello che c’è“: questa frase, spesso, è in grado di generare musi lunghi e grandissimi litigi, con la delusione sul volto di chi voleva una cosa, e deve accontentarsi di un’altra.
Partendo da questi presupposti, dunque, poteva mancare un verbo così preciso come pistiari? E pensare che l’origine è quasi nobile! Ancora una volta “ci colpano” i greci, che hanno sempre avuto un legame con la Sicilia e una presenza sulla Trinacria molto profonda.
Il verbo siciliano pistiari deriva dal greco “estio”, cioè “mangiare” o “banchettare”. Per essere ancora più precisi, dovrebbe essere ἐσθίω (estìo) mangiare, ma preceduto da πίνω (pìno) cioè bere. Il termine siciliano, come abbiamo anticipato, assume in alcune provincie una connotazione singolare, quasi dispregiativa, in quanto si riferisce al mangiare in modo animalesco, abbuffarsi. Ed ecco che finalmente sappiamo cosa significa pistiare in siciliano. Ma non finisce qui, perché abbiamo un’ulteriore curiosità in merito.
Lo scrittore Andrea Camilleri diceva ha usato il verbo anche con significato di “pestare” tanto in senso materiale, quanto in quello figurato di “ripetere con ostinazione”, “insistere”, “rimuginare”: “L’errore lo faceva quello come lui che stava a pistiare e a ripistiare una storia vecchia”.