Santi e beati

5 cose che non sai su Santa Rosalia, “Santuzza” di Sicilia

Il culto di Santa Rosalia è molto sentito in diverse località della Sicilia. La Santa Patrona di Palermo ha una storia affascinante, così come è affascinante il luogo cui è legata: Monte Pellegrino. Vediamo insieme 5 curiosità su questa rappresentativa figura siciliana.

  1. Il nome. La tradizione narra che nel 1128, mentre osservava il tramonto dal Palazzo Reale con sua moglie, la contessa Elvira, una figura apparve al signore normanno di Sicilia Ruggero II d’Altavilla dicendogli: «Ruggero, io ti annuncio che, per volere di Dio, nascerà nella casa di Sinibaldo, tuo congiunto, una rosa senza spine». Per questo motivo pare che, poco tempo dopo, quando nacque, la bambina venne chiamata Rosalia (da un’etimologia popolare latina secondo cui il nome Rosalia sarebbe composto da rosa e lilium, ovvero rosa e giglio).
  2. Da giovane Rosalia visse in ricchezza presso la corte di Ruggero II, ma anche presso la villa del padre, il conte Sinibaldo de’ Sinibaldi, signore della Quisquina e del monte delle Rose (attuali territori di Santo Stefano di Quisquina e Bivona, siti in provincia di Agrigento). La villa, probabilmente, era nell’attuale quartiere dell’Olivella.
  3. Rosalia avrebbe dobuto sposare Baldovino (conte o principe). Il girono antecedente le nozze, mentre si specchiava vide riflessa nello specchio l’effige di Gesù. Il giorno seguente si presentò alla corte con le bionde trecce tagliate declinando l’offerta e preferì abbracciare la fede, cui si era già dedicata da fanciulla.
  4. Patrona di Palermo, ma non solo. Molto antico è il culto che lega Santa Rosalia alla cittadina di Santo Stefano Quisquina. In seguito alla morte di S. Rosalia, avvenuta tra il 1166 e il 1170, il monte Quisquina faceva parlare della Santa. Nelle vicinanze della grotta fu costruito un piccolo altare di pietra. Santa Rosalia è la prima patrona di Centuripe (Enna) ed è patrona anche di Pegli (Genova). Il culto più antico di cui si abbia traccia risale al 1375 (o addirittura per alcune fonti al 1348 o 1245, data probabilmente erronea). In quel periodo in tutta la Sicilia – come in molti altri Paesi europei – era scoppiata una grave pestilenza. Secondo tale culto santa Rosalia apparve a una vergine di Bivona (o a un uomo o a dei giurati) sopra un sasso, assicurando che se essi avessero costruito una chiesa in suo onore, proprio in quello stesso punto, la peste sarebbe miracolosamente cessata. A Siviglia, la Santa palermitana è venerata per impulso dell’arcivescovo Giacomo Palafox y Cardona, che resse l’Arcidiocesi di Palermo dal 1677 al 1684.
  5. Il giorno della morte di Rosalia è certo: è il 4 settembre, anche perché è la data ricordata già dai primi anni dopo la sua morte. L’anno, invece, non è certo: nella lapide fuori dal Santuario di Monte Pellegrino è scritto che morì nel 1160 ma da ricerche più recenti sembra essere morta intorno al 1170.

Foto di Francesco Santangelo

Redazione