"La smetta di giocare con la vita dei lavoratori siciliani e metta in atto la tanto annunciata spending review dell’amministrazione regionale attraverso la quale recuperare, per esempio, le risorse necessarie per garantire ai dipendenti delle province un diritto sacro come quello dello stipendio". È il j'accuse diretto al governatore dai sindacati edili, nello specifico i segretari di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil regionali Angelo Gallo, Santino Barbera e Franco Tarantino. Insomma, Crocetta non trova pace.
Il governo Crocetta per ovviare ai disastri compiuti colpisce a turno una categoria professionale e sociale. L’ennesima conferma è la decisione annunciata ieri dal vicepresidente Mariella Lo Bello di destinare agli stipendi dei dipendenti delle province 10 milioni di euro previsti per la manutenzione delle strade,
tuonano. E i sindacati non si limitano all'invettiva, ma annunciano battaglia perché, secondo loro, si è pagato un prezzo troppo alto per scelte politiche opinabili:
Sono stati loro a distruggere in pochi anni il settore delle costruzioni che da solo rappresentava oltre il 20% del Pil siciliano e garantiva enormi entrate fiscali e tributarie. Con la finanziaria di quest’anno e con le delibere successive, gli oltre 945 milioni di euro destinati dal Cipe al settore delle costruzioni sono stati utilizzati dall’esecutivo regionale per diminuire il deficit del bilancio.
È inammissibile che una classe politica miope e incapace di programmare continui a sottrarre investimenti all’edilizia nell’isola, offendendo i quasi 90 mila disoccupati del settore e umiliando tutti gli altri lavoratori costretti a fare gli schiavi per paghe da fame e in assenza di minime misure di sicurezza, a causa dei mancati controlli da parte degli organi competenti.