Riforme per cercare innanzitutto di contenere il fenomeno degli esuberi: è questa la prima azione di Rosario Crocetta a poche ore dall’insediamento della sua nuova Giunta.
Continuano dunque i propositi e i preparativi per il nuovo anno, che Crocetta aveva già annunciato nei giorni e nelle settimane precedenti: tagli e prepensionamenti possono far guadagnare posti di lavoro, e soldi, utili alla Regione per finanziare nuovi progetti.
Si partirà con la riforma delle Provincie, e si proseguirà con quelle relative alla formazione di nuove figure professionali.
Per quanto riguarda le Provincie, sono due i testi paralleli a disposizione della Regione: Crocetta opta per quello governativo che include anche il decreto legislativo di Delrio, ma aggiunge qualche modifica sulla parte che riguarda le città metropolitane.
Il testo, passato al Senato nel marzo di quest’anno, prevede la formazione di nuove provincie e di territori, le cosiddette città metropolitane appunto, corrispondenti ai capoluoghi di regione, che in Sicilia saranno invece tre, con l’aggiunta, accanto a Palermo, di Catania e Messina.
La nuova riforma prevede quindi la presenza di un organo, tra Comuni e Provincie, che sia in grado di lavorare in concertazione con i Sindaci che ricadono sotto il territorio della città competente, a titolo gratuito, a partire dal 1° gennaio 2015. 24 saranno i consiglieri delle città metropolitane con più di 3 milioni di abitanti, 18 per quelle la cui popolazione supera gli 800mila, e 14 per tutte le altre. Il Consiglio cittadino sarà eletto dai Sindaci dei Comuni che ricadono sotto l’organo competente, ovvero la città metropolitana.
Il decreto legge prevede anche accorpamenti e fusioni tra comuni, che Crocetta promette: saranno più omogenei rispetto al testo nazionale.
Una volta che anche l’ARS avrà approvato il testo, Crocetta potrà dunque concentrarsi su quello legato alla riforma della formazione professionale, elaborato dall’ex Assessore Regionale Nelli Scilabra.
Seduta su una polveriera, la giovane politica è riuscita a realizzare una riforma in grado di garantire nove assunzioni; almeno stando alle chiacchiere, perché la riforma non è mai riuscita ad arrivare sul tavolo dell’ARS, nonostante le innumerevoli modifiche (ultima delle quali a metà settembre). E dunque al via corsi con voucher, neolaureati ad affiancare i docenti e, forse, nuove assunzioni. 41 articoli volti a rivoluzionare il Sistema, che i più maligni hanno detto essere stato preso a modello dalla Provincia Autonoma di Bolzano, tra cui ad esempio la discussa necessità di attingere a tutti i lavoratori iscritti agli Albi, e un maggior lavoro di concertazione tra industria e università, quello che lo stesso Governo nazionale, insomma, sta cercando di raggiungere da anni, dice.
Una volta garantiti questi punti salienti, Crocetta punta a risolvere il problema degli esuberi: utilizzando il prepensionamento come via di fuga, il Presidente conta infatti di far risparmiare alla Regione, decine di milioni l’anno. Tagli anche alle posizioni dirigenziali: se ne calcolano almeno 700 in meno, con un risparmio dunque anche sulle indennità. Ma secondo un rapporto recente della Corte dei Conti, nella scorsa legislatura la Sicilia non si è comportata affatto male: solo un dirigente su 8 dipendenti contro una media nazionale che arriva al doppio.
Autore | Enrica Bartalotta