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Antica tradizione e sapienza: è la cucina siracusana

  • La cucina di Siracusa ha origini antichissime e affonda le radici nell’epoca greca.
  • I suoi cuochi, da sempre, sono stati ben noti e le pietanze erano esportate al di fuori della Sicilia.
  • Proprio Siracusa è conosciuta come patria della prima scuola di cucina in occidente.

La tradizione enogastronomica della Sicilia poggia su solide basi. Le diverse province dell’isola custodiscono antichi  segreti tramandati da una generazione all’altra, legati alle diverse dominazioni che si sono succedute. La cucina Siracusana è stata, storicamente, sempre una delle più conosciute. Già nel V secolo si menzionavano i suoi oliveti e la lavorazione che si faceva del pesce. Formaggio, pasta e pane facevano parte degli abitanti del territorio ibleo e i prodotti locali si servivano nell’antica Roma. Dall’Oriente, nel Medioevo, giunsero agrumi, mandorle e zucchero. Pomodori, patate e peperoni arrivarono via mare dall’America, alla fine del XV secolo. Il territorio è caratterizzato dalla presenza del mare e dei monti, quindi i menu a base di pane casereccio, erbe aromatiche e carni si affiancano alle pietanze marinare.

Un po’ di storia

Come abbiamo anticipato, la cucina siracusana fu tra le più rinomate dell’antica Grecia. Miteco Siculo e Labdaco di Siracusa erano considerati simboli dell’arte culinaria e da essi si recavano, per apprendere, gli altri cuochi. Con la dominazione araba vennero introdotti nuovi alimenti, come limone, arancio, carrube e mandorle. In questo periodo il modo di nutrirsi dei siracusani divenne più frugale. Tra le colture orientali, molto importante fu la canna da zucchero: il suo utilizzo e il commercio partirono proprio da Siracusa, estendendosi alla Sicilia, ai territori limitrofi e anche oltre. I secoli dell’innovazione dello zucchero furono anche quelli in cui si trovarono i metodi per preparare sorbetti e granite. I siracusani si servivano della neve stipata nelle neviere dei Monti Iblei. L’odierna cucina siracusana è il risultato della storia plurimillenaria del territorio; dei numerosi apporti culturali che lo stesso ha ricevuto, i quali si sono tradotti nelle cucine siracusane in pietanze uniche nel loro genere. Il regime nutrizionale dei siracusani rientra a pieno titolo nella dieta mediterranea (dichiarata Patrimonio Immateriale dell’Umanità dal 2010), potendosi considerare quella di Siracusa una delle prime aree ad aver posto le basi per questo genere di alimentazione.

I piatti della cucina siracusana

Il pesce ha da sempre fatto parte dell’alimentazione delle popolazioni costiere del siracusano. Molto apprezzata è la zuppa di pesce. Per quanto riguarda i piatti di pasta, già in epoca greca si mangiava il láganon (pasta piatta, non lievitata e tagliata a strisce, ma cotta in forno anziché bollita in acqua). In seguito nacquero molti formati di pasta: cavatelli, ravioli, maccheroni e gnocchi. Nel siracusano c’è l’antica tradizione di fare il pane in casa. Per quanto concerne i pani casarecci del territorio ve ne sono diversi legati agli eventi religiosi. Il pane più caratteristico del luogo è lo Scollo (u Scoddu), che assume le fattezze del tradizionale pane casareccio. Seguono il pane serale a forma di emme, detto Manuzza in dialetto locale (altrimenti Manina), il panino e il Morbidone.

Nel siracusano si produce formaggio almeno fin dai tempi dei Greci. Tra i più celebri formaggi siracusani ci sono il pecorino, la provola, il caciocavallo ibleo e, naturalmente, il Ragusano. Molto nota è anche la ricotta. Per quanto riguarda la carne, spicca la salsiccia di Palazzolo Acreide. Si tratta di un presidio Slow Food: si prepara con carne di suino nero, sale, peperoncino, finocchietto selvatico e vino rosso locale. La cucina siracusana dedica molto spazio a pizze, focacce e rosticceria. Vi sono tanti tipi di pezzi di rosticceria, poi sono molto amati il pizzolo, la ‘mpanata, la scacciata. Molto variegata è la preparazione dei dolci. Le mandorle sono alla base di tante preparazioni. Si prediligono le granite, le raviole e vari tipi di preparazioni legate a particolari festività.

Foto di G_FVU – CC BY 2.0

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