I mille usi delle piante siciliane.
- Curina o giummara, la pianta dalle foglie magiche.
- Le sue foglie a forma di ventaglio sono perfette per essere intrecciate.
- Un’antica arte di Sicilia che non bisogna perdere.
Alcuni degli antichi mestieri siciliani, oggi, sembrano davvero distanti anni luce dalla nostra realtà. Sono modi di lavorare che raccontano il passato e la capacità di darsi da fare proprio con quello che si ha. Uno dei mestieri che ha sempre richiesto grande abilità, è quello dell’intrecciatore. Servono mani agili e forti, in grado di modellare materiali diversi. Alcuni dei contenitori della tradizione della nostra isola venivano realizzati con la curina o giummara. Sapete di cosa si tratta?
Stiamo parlando della celebre palma nana, “sorellina” delle grandi palme. Nell’accezione popolare, le piante venivano chiamate “troffa di curina”. In Sicilia riesce a crescere in condizioni diverse e anche spontaneamente. Alcune zone costiere erano celebri per le loro piantine, ma oggi si rischia l’estinzione, a causa di incendi e bonifiche agrarie. Vi basti pensare al recente incendio che ha interessato la Riserva dello Zingaro, mettendo a rischio diverse piante. In Sicilia la parte esterna della pianta, con le foglie a ventaglio, si chiama “giummara“. La parte interna, più tenera e chiara, è invece la curina.
L’arte della “curina”: come si lavorava
Era tradizione che i proprietari dei terreni li dessero in affitto a chi si sarebbe occupato della raccolta e della lavorazione delle foglie. In cambio avrebbero dato parte della produzione. Si sistemavano, quindi, nei terreni insieme alle famiglie, creando capanne e giacigli. Le foglie si mettevano a essiccare, quindi si lavoravano poi nel corso dell’inverno. Sarebbero diventate scope e cardate, ma anche “curdicedde” più resistenti, intrecciate per realizzare contenitori e molto altro. Tra i prodotti tipici, c’erano zerbini, ventagli, bisacce, coffe e borse, fino ad arrivare al crine. Quest’ultimo era un materiale resistente, ma anche relativamente soffice, usato per imbottiture di materassi, divani o sedie.
Oggigiorno la curina e la giummara appartengono all’ambito del ricordo e, perché no, anche del folklore. Nel caso delle coffe, le borse della tradizione sono diventati accessori molto richiesti dalla moda. Per quanto riguarda gli altri manufatti, si trovano perlopiù nei negozi di souvenir. Sarebbe interessante recuperare questo antico e abile retaggio della Sicilia, per onorare la memoria degli antichi mestieri.