È tutto pronto per la 74esima edizione della festa del Mandorlo in fiore. Dal primo al 10 marzo la Valle dei Templi di Agrigento diventerà ancora più bella, grazie ai petali rosa dei fiori di mandorlo, pronti a sprigionare il loro profumo. Per rendere omaggio a questa ricorrenza, abbiamo pensato di rivelarvi alcune curiosità sulla Festa del Mandorlo in Fiore.
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Curiosità sul Mandorlo in Fiore
- La Sagra compare per la prima volta nel 1934 nella piccola città di Naro. Essa è stata la realizzazione di un sogno del conte Alfonso Gaetani, il quale l’ha desiderata ardentemente per far conoscere alla gente i prodotti tipici siciliani. Tutto questo ha luogo in un periodo dell’anno in cui il clima è mite, anche se non è ancora primavera, e il paesaggio è quello primaverile caratterizzato dai mandorli che mostrano a tutti il loro splendido frutto. Nel 1937, la festa non viene più celebrata a Naro ma diventa solo agrigentina. Gli abitanti della sua nuova casa le danno il nome che diventa riconosciuto e che attualmente ha.
- Nel 2011, nel corso dell’edizione numero sessantasei della Sagra e durante il festival “Cubaita della Concordia“, un gruppo di pasticcieri crea il torrone più lungo che sia mai esistito, con una lunghezza di 660 metri. Per la preparazione sono serviti 1500 chili di mandorle e 1000 di zucchero. Il dolce viene, poi, mostrato al pubblico davanti al tempio della Concordia, luogo in cui viene premiato l’organizzatore Giovanni Parisi e il coordinatore dell’équipe di pasticcieri che lo ha realizzato, e questo mandorlato entra a far parte del catalogo del “Guinness World Records”.
- Nel 2016, nel corso dell’edizione numero settantuno della Sagra e durante il sessantunesimo Festival internazionale del folklore, un gruppo di pasticcieri crea la torta di frutta più lunga del mondo, con una lunghezza di 606 metri e quasi tre tonnellate di peso. Anche questo dolce viene inserita nel Guinness World Records.
- Uno dei brani più cantati, suonati e ballati dal gruppo folcloristico di Agrigento è la Schiacciata di li mennuli (“la schiacciata delle mandorle”). La canzone, scritta dal musicista e poeta agrigentino Michele Pisciotto, rievoca la raccolta e le varie fasi della lavorazione delle mandorle.
- La Festa è connessa al suggestivo mito del mandorlo in fiore: scritto da Omero, spiega la fioritura del mandorlo narrando la storia d’amore di Acamante e Fillide (LEGGI QUI).
- Nel 1941 ha un’interruzione, dovuta al fatto che si sta combattendo la seconda guerra mondiale. La sagra riprende nel 1948 e a partire da adesso viene tenuta ogni anno con una certa regolarità e con delle forme caratterizzate da un numero di eventi che aumenta con il passare del tempo.
- Dal 1954 la festa vede anche lo svolgersi del festival internazionale del folklore, spettacolo che spinge vari gruppi folkloristici del posto e dell’intera Europa a viaggiare per prenderne parte. Dal 1966 questi gruppi non sono solo locali ed europei, ma arrivano anche da altre parti del mondo. Dal 1956, dopo essere stata eseguita per la prima volta, la tradizionale accensione del tripode dell’amicizia viene ripetuta ogni anno.
- La manifestazione comincia con una visita, al tramonto, alla Valle dei Templi e prosegue con l’accensione della “fiaccola dell’amicizia” davanti al tempio della Concordia.
- Ogni anno vengono organizzate parecchie altre iniziative collaterali, come ad esempio la Mandorlara, cioè la sagra del Mandorlo a tavola (LEGGI QUI).
- Con la fioritura dei mandorli, la Valle dei Templi diventa Valle del Paradiso, grazie ai petali rosa e al delicatissimo profumo.
Foto di Giovanni Bennardo