Un viaggio romantico, pregno di significato e dell’istintiva voglia di uno storico di scoprire le proprie origini, quello fatto da Russell Shorto, scrittore americano, nato in Pennsylvania, ma di origini italiane. Un viaggio che lo ha portato da New York, dove vive, a San Pier Niceto, piccolo comune di tremila abitanti della provincia di Messina. Shorto ha raccontato la sua storia sulle pagine del New York Times, e quindi è stato tradotto in italiano da Anna Bissanti per Repubblica sul numero odierno del popolare quotidiano. Vi forniamo qui un breve riassunto di una storia che merita di essere raccontata.
Russell Shorto è uno scrittore, storico e giornalista, ha 54 anni, ed è noto per Le ossa di Cartesio, pubblicato anche nel nostro Paese per i tipi Longanesi, per la storia delle origini olandesi di New York (The Island at the Center of the World, titolo che si riferisce chiaramente all’isola di Manhattan), ed è di prossima pubblicazione Amsterdam: A History of the World’s Most Liberal City. Shorto è sempre stato incuriosito dalle origini del suo cognome, che ha scoperto avere una radice italiana. I suoi bisnonni si erano infatti trasferiti negli Stati Uniti dalla Sicilia, e il suo avo si chiamava Antonino Sciotto. La storpiatura del cognome avvenne sicuramente a causa di qualche distratto e superficiale impiegato pubblico, che non riuscì a comprendere bene la pronuncia “Sciotto” al momento dell’iscrizione del nonno dello scrittore a scuola. I bisnonni d’altronde erano analfabeti, e questo tipo di “storpiature” è tipico degli emigrati italiani dell’Ottocento e dei primi del Novecento.
Antonino Sciotto, che per vivere tra le altre cose sembra avesse una distilleria illegale di alcolici, veniva da un paesello della Sicilia, che Shorto ha fatto un po’ di fatica ad individuare. Grazie però ad alcuni parenti anziani, anch’essi da sempre vissuti negli USA, che però ricordavano i discorsi degli emigrati della prima ora, ha individuato in San Pier Niceto il suo paese d’origine. Entrato in contatto con Mario Italiano, un sampietrese che ha subito accettato la sua richiesta di informazioni, Shorto in giugno ha preso un aereo e con moglie e figlio si è recato in Sicilia. Qui, nonostante qualche piccolo disguido – ha calcolato male le distanze, prenotando un agriturismo ad un’ora e mezza di strada dal paese! – è finalmente riuscito a visitare San Pier Niceto.
Il nucleo principale delle abitazioni è arroccato a 260 metri d’altezza, e gode di una splendida visuale verso Milazzo e le Isole Eolie. Tante chiese, le tipiche stradine e i vicoli di un borgo medievale e una storia che si perde e le cui origini vanno ricercate ben prima dell’anno 1000, quando furono probabilmente i Saraceni a fondare il centro abitato nei pressi di una cava di pietra.
Col fondamentale aiuto di Mario Italiano, Shorto ha avuto in mano la prova che cercava, i certificati di nascita di Antonino Sciotto e di Anna Maria Previte, i suoi bisnonni, che erano entrambi di San Pier Niceto e che si sposarono negli Stati Uniti. Lo scrittore che aveva iniziato la sua ricerca “quasi come un esercizio accademico“, ha trovato “qualcosa di più“: un tipico paese siciliano, dove l’ospitalità è al primo posto, dove tutti si conoscono e in un modo o nell’altro sono tutti amici e parenti. Lo stesso Shorto ha incontrato quella che quasi sicuramente era figlia di una zia di suo padre, che si chiamava Sarah Sciotto, e il cognome Sciotto, come ha avuto anch’egli modo di appurare, è ampiamente diffuso nel territorio. Un viaggio quindi, quello dello scrittore americano, che gli ha permesso da un lato di scoprire un mondo nuovo, e dall’altro di prendere coscienza di quella “sensazione ancestrale e profonda” che è alla base della sua identità.
Di Dario Lo Cascio