Qui riposa in pace
Pietro alessandrino
mercante di stoffe di lino
che visse più o meno 60 anni fu sepolto
l’ XI giorno prima delle kalende di febbraio
nel XX anno d’ impero del domino nostro Maurizio
Tiberio perpetuo Augusto, nell’anno XVIIII del suo
postconsolato, quinta indizione
Questa epigrafe funeraria è stata rinvenuta, nel XIX secolo, durante i lavori per la costruzione di palazzo Saponara a Palermo. L’epigrafe ricorda che Pietro – mercante specializzato nel commercio dei raffinatissimi lini che si producevano ad Alessandria d’Egitto – fu seppellito a Palermo il 22 gennaio 602. E lo fa ricorrendo a tutti i sistemi in uso in quel periodo per calcolare il tempo.
L’anno è indicato facendo riferimento sia agli anni di impero (20) e di postconsolato (19) dell’imperatore bizantino Maurizio Tiberio (582-602) sia all’anno indizionale (quinta). L’indizione era un sistema di datazione, originario dell’Egitto, che utilizzava cicli di 15 anni. Gli anni di ciascuno di questi cicli – detti indizionali – si numeravano da 1 a 15 e poi si ricominciava di nuovo da 1 a 15 senza mai indicare di quale ciclo si trattasse. E’ un sistema di calcolo del tempo che risale ai tempi di Costantino e precisamente al 1 settembre 313 dell’era cristiana. Il giorno è indicato secondo il calendario romano che divideva ciascun mese in tre parti diseguali cioè le kalende (da cui per l’appunto deriva il termine calendario) che cadevano sempre il primo del mese, le none che cadevano il 5, e le idi che cadevano il 13; i giorni del mese si calcolavano a ritroso dalle Kalende, dalle none o dalle idi. Così Pietro è stato seppellito nel ventesimo anno d’impero coincidente con il diciannovesimo anno di postconsolato dell’imperatore Maurizio Tiberio e corrispondente alla V indizione cioè nel 602, nell’undicesimo giorno prima delle calende di febbraio, cioè il 22 gennaio.
Fotografia di Fabio Fazio
Mostra "Del Museo di Palermo e del suo avvenire" – Il Salinas ricorda SALINAS (1914-2014)
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