CALTAGIRONE (CATANIA) – Patrizia Formica è morta dissanguata nel corso di una interminabile agonia dentro la camera da letto. È molto probabile che fosse ancora viva quando il suo assassino, il compagno Salvatore Pirronello, è uscito di casa per costituirsi ai carabinieri dopo essersi lavato e cambiato i vestiti ancora sporchi di sangue.
È stata eseguita l'autopsia sul corpo martoriato della donna uccisa pochi giorni fa a Caltagirone con numerose coltellate. L'esame del medico legale ha anche stabilito che due delle quattro coltellate che hanno raggiunto la donna all'addome non hanno leso organi vitali, dunque la sua morte è stata ancora più lenta e avvenuta per dissanguamento. Sul suo corpo non solo le ferite dei fendenti, ma anche escoriazioni sugli arti superiori, segni evidenti di una forte colluttazione.
La morte lenta, stabilita dai medici, potrebbe divenire un'ulteriore aggravante per Pirronello: gli investigatori stanno approfondendo le decisioni prese dall'assassino durante la terribile agonia. Una su tutte, spiega "Repubblica": se si è costituito solo dopo avere avuto la certezza della morte della sua convivente, essendo spacciato.
Un aspetto chiaro è che Salvatore Pirronello non ha avuto rimorsi per quello che ha fatto: non ha tentato di sfondare quella porta che Patrizia aveva chiuso barricandosi dentro la camera da letto per sfuggire alle coltellate e dunque salvarle la vita mentre lei moriva lentamente, e non ha chiamato aiuto per prestarle soccorso. Probabilmente, accoltellata la donna, ha capito che non aveva altra scelta, e così si è lavato, vestito con degli abiti puliti e si è recato in caserma per la confessione.