Nei mesi scorsi la ricerca che collegava un elevato consumo di olio di palma al rischio di diabete ha fatto il giro del mondo, ma adesso arriva un dietrofront che potrebbe decisamente cambiare le cose. Su 'Diabetologia', infatti è stato pubblicato un erratum inviato dallo stesso team italiano che aveva firmato l'articolo.
Una correzione in cui si precisa che gli animali usati per l'esperimento sono stati nutriti con molti grassi, ma la dieta era composta 'per il 60% di energia da olio di palma idrogenato'. La tecnica dell'idrogenazione, però, non viene usata dall'industria alimentare.
Sfortunatamente i dettagli della dieta ricca di grassi forniti nella sezione dell'articolo erano scorretti – hanno detto gli autori.
Questa dichiarazione di errore evidenzia che l'effetto rilevato dallo studio puà attribuirsi ai grassi idrogenati in eccesso, e non all'olio di palma, che non richiede affatto per gli usi nell'alimentazione umana un processo di idrogenazione (che è ritenuto dannoso per la salute). L'olio di palma, che è già allo stato solido, non richiede tale processo, a differenza di altri oli vegetali.
Fonte: Adnkronos