Dolce e Gabbana hanno rilevato il Mocambo di Taormina. Se ne parlava già da un po’ di tempo ma, a quanto pare, adesso è arrivata la conferma ufficiale. La società “Dolce & Gabbana SRL”, ha depositato allo Sportello Unico Attività Produttive del Comune una pratica di subingresso nell’attività di vendita e somministrazione bevande, con la denominazione di “Dolce & Gabbana Mocambo”, si legge su La Gazzetta del Sud. Questo confermerebbe il raggiungimento di un accordo per la gestione dell’attività in piazza IX aprile.
Qualche giorno fa, sulle pagine de La Sicilia, si era parlato dell’interesse della casa di moda nei confronti del locale, uno dei luoghi più esclusivi nel cuore di Taormina. Gli ambienti della famiglia, in quell’occasione, non avevano smentito di aver avuto dei contatti. A chiarire le intenzioni della proprietà è stato Antonio Lo Turco che ha detto: “Il Mocambo è un brand e deve riaprire come tale“. Questa dichiarazione fa pensare che non ci sia in programma di aprire una boutique: difficile, comunque, sapere i termini di un eventuale accordo.
Il Mocambo di Taormina è stato fondato da Carmelo Fichera negli anni Cinquanta e gestito a lungo da Robertino Fichera. Il locale è stato frequentato da intellettuali e personaggi dell’epoca, tra cui Truman Capote e diversi americani che era soliti trascorrere lunghi periodi in Sicilia.
“Il locale – ha confermato Lo Turco – resta e sarà il mito di Taormina. Posso dire ancora una volta che tornerà a splendere non di luce, ma addirittura di sole e fiamme. Tornerà, dunque, più splendente che mai». In particolare, la famiglia vorrebbe preservare il murale di Cristian Bernard ed ispirato al “Caffè Greco” di Renato Guttuso, una vera e propria fetta della storia della “Prerla dello Ionio”.
Bisogna ancora attendere un po’, prima di avere ulteriori notizie sul futuro del Mocambo di Taormina. Quel che è certo è che c’è grande fermento intorno a questo locale e alla cittadina, che continua a essere una delle mete più apprezzate a livello internazionale.
Foto Dolce e Gabbana Renan Katayama – Credits.
