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Domenico Dolce, il celebre stilista siciliano, tornato nell’Isola per festeggiare il suo 65° compleanno, in un post sui social media, si è sfogato così: “Cosa fai un giorno intero su Facebook? Vai a lavorare. I nostri genitori si alzano alle 5 del mattino, oggi le campagne sono abbandonate. Non possiamo dare la colpa allo Stato, alle istituzioni, al sindaco. Le istituzioni siamo noi. Le generazioni di oggi non hanno dignità“.

Mimmo Turano, assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale: “Un appello all’impegno”

“Le parole di Domenico Dolce le ho lette come un appello all’impegno”. Così l’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale della Regione siciliana, Mimmo Turano.

“Domenico Dolce ha sbagliato! – ha scritto Turano- I giovani non stanno su Facebook, stanno su TikTok e Instagram”. E poi: “Ho letto le polemiche per alcune dichiarazioni di Domenico Dolce sui giovani siciliani  mi dispiace che qualcuno dei nostri ragazzi si sia offeso. Io ho letto le parole di Dolce  come una provocazione positiva a impegnarsi, a rischiare, a fare di più, a mettere a frutto i propri talenti. Noi siciliani  lo sappiamo bene che funziona così. Abbiamo anche un modo di dire: ‘cu nesci arrinesci’. Chi parte, chi esce dai suoi schemi, chi lascia la sua casa, riesce, ce la fa!”.

E la propost: “Vorrei prossimamente far incontrare i ragazzi con Domenico Dolce, sono convinto che possa essere una straordinaria occasione non solo per chiarirsi ma per crescere tutti!”.

L’attacco di Figuccia della Lega: “Chieda scusa”

“Caro Domenico Dolce, figlio fortunato della nostra bellissima terra, francamente ho trovato di cattivo gusto le parole che hai speso nei confronti dei giovani siciliani da te definiti sfaticati senza dignità e senza voglia di lavorare. Conversando giornalmente con i giovani provenienti da ogni angolo della Sicilia, posso dirti invece che la maggior parte di loro ha le idee chiare e sa cosa vuole: risultano spesso più intuitivi e creativi degli adulti talvolta resi più cinici e scoraggiati dalla vita”.

Così il deputato regionale della Lega, Vincenzo Figuccia, in una lettera aperta si rivolge allo stilista.

“Chi è cresciuto al Sud conosce la privazione, la fatica, l’arte di inventare e adattarsi e non sempre questo è un esercizio divertente – ha aggiunto Figuccia – Colpevolizzare i ragazzi dall’alto della tua posizione di privilegio, non ti rende onore e di sicuro non serve a cambiare lo stato attuale delle cose, in un mondo sempre più arido di umanità, dove, chi come te dopo aver trovato fortuna lontano da casa, sembra aver cancellato e dimenticato le proprie origini. Ci sono tanti giovani che ogni giorno faticano, inseguono i loro sogni e lavorano duro, con intelligenza e creatività, malgrado i luoghi comuni, i facili giudici e le stupide generalizzazioni esternate con un senso superiorità di cui francamente avremmo fatto a meno”.

Figuccia ha proseguito: “Io prima da padre e poi da uomo delle istituzioni, mi limiterei a dirti che sento il dovere di appoggiarli e stare dalla loro parte. Ma da siciliano a siciliano mi spingo a dirti che l’hai proprio scafazzata (hai sbagliato)”.

“Con l’auspicio che in futuro possa mettere a freno il tuo narcisismo e la tua arroganza, ti invito, la prossima volta, ad accendere il cervello prima di aprire bocca – ha concluso – Mi chiedo se tu stia riflettendo sulle parole pronunciate. E se tu abbia compreso che è il caso di chiedere scusa per le frasi, visto che sono apparse davvero inappropriate e lesive nei confronti di tutti i giovani e di tutti i siciliani”.

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