Non è facile soddisfare una donna, a letto, come fuori. E una recente ricerca della Società italiana di andrologia medica e medicina della sessualità lo conferma: 1 su 3 è insoddisfatta, ma non se ne preoccupa: è convinta che la questione possa essere affrontata insieme e infine risolta. A differenza degli uomini, che di sessualità proprio non ne vogliono sentir parlare, e preferiscono mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi.
Quando impareranno gli uomini che per sapere come fare hanno bisogno delle donne?
Nessuno nasce imparato, lo dicevano le nostre mamme, e dal punto di vista sessuale è più vero che mai. Gli organi sessuali femminili sono spesso un’incognita anche per le donne. Sono più compositi e non sono immediatamente visibili; a seconda di come li si maneggiano sono in grado di stimolare reazioni di volta in volta differenti. Per non parlare del fatto che ogni donna, è differente.
Quindi, ci vuole davvero quella nota laurea in astrofisica di cui si parla, tanto per farci grasse risate? No, ma solo un po’ di pazienza e leggerezza sulle spalle, perché una volta imparato, il godimento sarà profondo e assoluto, per entrambi.
Una donna soddisfatta è anche una compagna migliore, non ve ne dimenticate, anche se la vedete sempre correre come un’ossessa tra bollette, pappe e piatti da lavare.
Ma lo studio messo appunto dalla società, rivela problemi ben più gravi. Non solo 13 milioni di donne dichiarano di essere insoddisfatte della propria vita sessuale, sono 11 milioni gli uomini che dichiarano di non avere problemi: è questo il risultato che è emerso da un’indagine presentata al XI congresso nazionale della Siams, conclusosi qualche giorno fa a Cagliari.
Una contraddizione, che sembra riscontrabile anche in caso di disturbi gravi quale la disfunzione erettile. Sono circa 3 milioni gli uomini italiani che ne soffrono, eppure in 2 casi su 3 non sembra essere un problema: il 20% di loro infatti non crede che sia necessario parlarne, mentre il 25% ritiene che sia la donna a dover trovare la soluzione ad una patologia che può avere sia cause fisiche che psicologiche.
Lo studio, messo appunto da Datanalysis su oltre 3.000 uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni, ha rivelato anche un diverso approccio non solo ai problemi, ma anche alle modalità di risoluzione degli stessi: per il 57% delle donne infatti, la disfunzione erettile è un problema che riguarda entrambi e come tale vorrebbero venisse risolto: insieme.
Mentre gli uomini tendono a far finta di niente, arrivando addirittura ad abbandonare l’attività sessuale (si parla di 1 caso su 10). Pochissimi sono coloro i quali decidono di andare dal medico, ancor meno quelli che non siano stati convinti dalla propria partner a farlo.
Una sessualità sana è sintomo di una coppia che funziona, ed è anche in grado di migliorare la vita personale di un individuo; rinunciare, magari in giovane età, e solo perché si ritiene che non se ne debba parlare, è un errore. Non c’è niente di male nel chiedere aiuto: le donne lo voglio, lasciateglielo fare; saranno capaci di fiancheggiarvi senza battere ciglio.
Spesso la tensione, la troppa emozione, o le preoccupazioni di ogni giorno, ci mettono addosso una pressione che può portare a delle conseguenze che sono in realtà facilmente risolvibili; ciò che conta è lasciare andar la vergogna, o l’orgoglio.
Parlarne è la prima soluzione. La seconda è ricorrere ad un farmaco specifico, in grado di agire sulle cause fisiche del disturbo; in Italia è stato recentemente lanciato Avanafil: agisce entro 15 minuti e rimane attivo per 6 ore d’amore.