Nel Lazio, precisamente ad Anagni, una donna di 62 anni è stata punta da un calabrone ed è morta per shock anafilattico. La vittima stava facendo alcuni lavori nel giardino della sua abitazione quando è stata punta dall'insetto, che in molti casi può causare conseguenze letali. La donna, intorno alle ore 9, è stata portata al presidio sanitario, dove non c’è più il pronto soccorso, ma solo il Pat (presidio ambulatoriale territoriale).
Il sindaco di Anagni, Daniele Natalia, che sta portando avanti una vera battaglia per far riaprire il pronto soccorso, ha detto: "Ora è guerra aperta. Chi si opporrà alla riapertura del pronto soccorso è un nostro nemico, nemico mio e di tutti gli anagnini. L’ospedale non è politica, è vita o morte. Oggi è morte e le responsabilità devono essere chiare a tutti".
Polemiche anche da parte dello Snami, il sindacato autonomo dei medici italiani: "Non è pensabile che ad Anagni non cambi nulla, sottraendo alla popolazione a nord della provincia il Ppi, cioè il servizio effettivo inserito nell’area dell’emergenza urgenza, sostituendolo con una entità, strana replica degli studi medici già esistenti e funzionanti sul territorio".