Due mesi fa è stata dichiarata clinicamente morta, ma i medici sono riusciti a tenerla in vita per far nascere il bambino che portava in grambo. Stiamo parlando della triste storia di Karla Perez, 22enne del Nebraska (Stati Uniti), che era già in attesa del suo secondo figlio quando, lo scorso febbraio, è stata colpita da un'emorragia cerebrale che purtroppo non le ha lasciato alcuno scampo.
A quel punto, vista la sua condizione, i medici hanno dichiarato la morte cerebrale ma, con l'aiuto dei macchinari, è stata tenuta in vita per salvare il feto che portava in grembo e che una donna come lei avrebbe a tutti costi voluto dare alla luce.
Così, dopo cinquantaquattro giorni, durante i quali il corpo della giovane donna gli ha fatto da culla, il piccolo è finalmente riuscito a venire al mondo. Angel, questo il nome dato al bambino, pesa poco più di un chilo ma, e lo assicurano i medici, sta bene.
Il nostro team ha fatto un gigantesco atto di fede. Stavamo tentando qualcosa che pochi prima di noi sono riusciti a fare. La perdita di Karla è stata una tragedia, ma ci ha lasciato qualcosa di bellissimo.
Ha detto al New York Daily News il vice direttore dell'ospedale delle donne metodiste, Sue Korth.