Attraverso le sue opere, Andrea Camilleri ha contribuito a fare conoscere la Sicilia e i siciliani in tutto il mondo. Lo scrittore, morto il 17 luglio 2019, è apprezzato in tutto il mondo e il suo ricordo rimarrà sempre vivo grazie ai suoi romanzi. Quelle pagine ci hanno insegnato alcune cose importanti sull’Isola (o ce le hanno ricordate): vediamo insieme quali.
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- La lingua siciliana è preziosa e va rispettata. Non bisogna avere paura, né vergognarsi, di parlare in siciliano. I romanzi di Camilleri vengono apprezzati in tutto il mondo e, di conseguenza, la lingua siciliana è stata conosciuta – e amata – ad ogni latitudine.
- La cucina siciliana è un piacere per gli occhi e una festa per il palato. E va rispettata. Basta leggere le pagine scritte da Camilleri per rendersi conto di quanta poesia ci sia nei piatti siciliani. Dai celebri arancini alla pasta ‘ncasciata, di fronte a queste ricette bisogna togliersi il cappello.
- Non solo splendore, ma luci e ombre: la Sicilia è una terra in perenne equilibrio tra gioie e dolori. Così, nei romanzi dello scrittore, si raccontano tutti gli aspetti di un’isola che vive di continue contraddizioni e che, spesso, non conosce mezze misure.
- Bisogna essere consapevoli delle proprie origini. Conoscere il passato è condizione fondamentale per capire meglio il presente. Essere siciliani potrà non essere facile, a volte, ma è qualcosa di cui bisogna avere piena consapevolezza.
- Bisogna essere fieri delle proprie origini. Per troppo tempo abbiamo visto luoghi comuni sulla Sicilia e sui siciliani negativi, che hanno dato a tutto il mondo un’immagine stereotipata in una chiave non lusinghiera. La Sicilia è molto di più ed è importante sfatare i luoghi comuni sbagliati.