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Come tutti sanno, in Italia non è possibile pagare sempre in contanti. Il cash, infatti, si può utilizzare per pagamenti fino a 3.000 euro, secondo la norma antiriciclaggio che si occupa del limite all'uso del contante in vigore dal 1 gennaio 2016. Per importanti superiori c'è l'obbligo della tracciabilità: bonifico bancario o postale, assegno non trasferibile, carta di credito o bancomat. Inoltre dal 4 luglio sono state introdotte nuove sanzioni, come sottolinea il sito "laleggepertutti.it": non più tra l'1 e il 40% dell'importo trasferito, bensì da 3.000 a 50.000 euro. "L'uso del cash è inevitabilmente collegato a un altro comportamento che si pone a monte del pagamento: il prelievo e il versamento del denaro sul conto corrente (bancario o postale)", si legge sul portale.

In questo caso, i "versamenti sul conto corrente sono liberi, anche per somme superiori a 3.000 euro".  Ma "il contribuente deve tenere nota della provenienza dei soldi per poter fornire spiegazioni all’Agenzia delle Entrate qualora lo richieda nei normali termini per l’accertamento fiscale", cioè entro il 31 dicembre del quinto anno successivo alla presentazione della dichiarazione dei redditi. In altre parole, "non si deve trattare di versamenti non giustificati".

I prelievi dal conto sono liberi. Ad ogni modo, "i soli imprenditori, per somme superiori a 1.000 euro giornalieri e 5.000 euro mensili, devono essere pronti a dimostrare il soggetto beneficiario del prelievo, sempre che quest’ultimo non risulti dalle scritture contabili (diversamente la somma si considera tassata)". Altrimenti può scattare "l'accertamento fiscale solo per gli imprenditori". Il sito conclude: "Alla luce di quanto detto possiamo offrire una serie di consigli per evitare il fisco in caso di prelievi e versamenti sul conto corrente: nel caso di prelievi superiori a 3.000 euro, non utilizzare il denaro per acquistare un unico bene o servizio; nel caso di versamenti di denaro che non derivino da redditi dichiarati, tenere traccia documentale della fonte del reddito, in modo da poter giustificare la provenienza all’Agenzia delle Entrate in caso di controllo".