Perché ci si bacia sotto il vischio? Durante le festività natalizie, da tradizione, quando ci si trova sotto il vischio ci si bacia: questa usanza è molto antica e oggi ne scopriremo l’origine. I Druidi attribuivano al vischio poteri magici. Visto che è una pianta priva di radici, che vive attaccata al tronco degli altri alberi, veniva considerata una manifestazione degli dei del cielo. Qualora avesse toccato terra, avrebbe perso i suoi poteri.
La leggenda del Vischio
Chiamato anche pianta della Luna, per via delle sue bacche lattiginose, veniva raccolto dai Celti soltanto in caso di necessità e con un falcetto d’oro, vestiti di bianco, scalzi e digiuni. Il vischio è tradizionalmente associato anche alla dea anglosassone Freya (o Frigga), sposa del dio Odino e protettrice dell’amore e degli innamorati.
La leggenda narra che Freya aveva due figli: Balder e Loki. Il secondo era cattivo ed invidioso e voleva uccidere il primo, che era buono e amato da tutti. Freya cercò di proteggere Balder e chiese a Fuoco, Acqua, Terra, Aria e a tutti gli animali e le piante di giurare protezione per l’incolumità del figlio.
Loki scoprì però che la madre non si era rivolta al vischio, che non viveva né sopra né sottoterra. Intrecciandone i rami, fece un dardo appuntito, lo diede al dio cieco dell’inverno e questi lo tirò a Balder, uccidendolo.
Tutti gli elementi della Terra e del Cielo si rattristarono per la morte di Balder e cercarono di riportarlo in vita per tre giorni e tre notti. Non ci riuscirono. Freya, rassegnata, pianse con dolore: le sue lacrime, a contatto con il dardo del vischio, diventarono le bacche della pianta e Balder tornò in vita. Freya, colma di felicità, ringraziò chiunque passasse sotto l’albero su cui cresceva il vischio, baciandolo. Da lì in poi nacque l’usanza di baciarsi sotto il vischio: un gesto che propizia protezione eterna ed è simbolo della vita che sconfigge la morte.