Forse non tutti lo sanno, ma Enna è stata definita dal poeta greco Callimaco “l’ombelico della Sicilia“. La denominazione, come è facile intuire, deriva dalla posizione, proprio al centro dell’Isola, su un pianoro a 931 metri sul livello del mare.
Fondata nell’antichità dai Siculi, venne acquisita dai Siracusani nel 664 a.C., come una colonia dal nome Henna. Dionisio il Vecchio la occupò nel 396 a.C., fino a quando non cadde sotto il potere dei Cartaginesi. Da questi la liberò Pirro, nel 227 a.C.
Nel corso della prima Guerra Punica, Enna fu alleata dei Romani che la sottrassero alla morsa di Amilcare. Nella seconda Guerra Punica, invece, dato che si era ribellata a Roma, perse le caratteristiche di città libera ed esonerata dalle tasse. In questo modo, Verre poté spogliarla di ogni bene. Alla fine della Repubblica Romana, la città era completamente decaduta, anche se mantenne sempre una certa importanza, grazie alla presenza del sacro tempio di Demetra.
Gli Arabi la chiamarono Castrogiovanni, in quanto fortificata su un ripiano che dominava l’alta valle del fiume Dittaino. Nel Medioevo divenne la residenza preferita degli Svevi e degli Aragonesi, tanto che Federico II vi assunse il titolo di Re di Trinacria, nel 1324, riunendovi anche il Parlamento Siciliano.