Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere: così fra Salvatore Anello e Salvatore Muratore, arrestati a Palermo con l'accusa di violenze sessuali (anche su minori) non hanno fornito chiarimenti nel corso dell'interrogatorio di stamani. Le dichiarazioni fornite dalle presunte vittime (tra le quali ci sono anche ragazzine di 11 e 12 anni) sono molto pesanti: è emerso un quadro di abusi e bugie che vede protagonisti Anello e Muratore, rispettivamente sacerdone e colonnello dell'esercito.
Il procuratore generale dei Frati Minori Cappuccini, fra Antonio Belpiede, ha diffuso una nota in merito all'accaduto, in cui si legge:
«Assieme al suo Consiglio, fra Mauro attesta la fiducia dell'Ordine nell'azione della Magistratura italiana, attende che la verità venga accertata definitivamente ed esprime fraterna solidarietà francescana alle vittime. Fra Mauro dà mandato all'avvocato Michele Tedesco di patrocinare l'Ordine, nell'eventualità, da valutare, che vi sia un danno arrecato dall'azione del religioso e di esserne portavoce ufficiale, per fornire ai mezzi di comunicazione interessati notizie sul caso".
Il ministro generale "ha attivato le istituzioni competenti dell'Ordine per valutare anche in foro canonico le responsabilità e procedere, secondo le leggi della Chiesa, in parallelo con l'ordinamento italiano, alle cui forze di polizia e alla cui magistratura va il merito di aver scoperto il caso».