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CATANIA – Sono gravi ma stabili le condizioni dei due vigili del fuoco feriti nell’esplosione di una palazzina a Catania. Entrambi sono ricoverati al Garibaldi. Il 36enne Giuseppe Cannavò ha una grave ed estesa lesione polmonare, mentre il 38enne Marcello Tavormina ha riportato un trauma cranico. Quest’ultimo è stato indagato dalla Procura per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Si tratta di un atto dovuto per compiere atti irripetibili come l’autopsia, dopo la nomina dei periti della Procura e di quelli di parte.

Nell’esplosione sono morte tre persone: i vigili del fuoco Dario Ambiamonte, di 40 anni, e Giorgio Grammatico, di 38, e l’anziano che abitava nell'edificio, il 75enne Giuseppe Longo. Ancorché carbonizzato, Longo è stato riconosciuto ufficialmente dai due figli che da anni vivono a Milano. Resta ancora da chiarire la causa dell’esplosione, avvenuta dall’interno verso l’esterno in un ambiente saturo di gas propano.

Agli atti dell’inchiesta la testimonianza del vicino di casa, il quale ha dichiarato di aver visto un pompiere usare "un attrezzo" per aprire una porta. La Procura di Catania, che ha delegato le indagini alla squadra mobile, disporrà accertamenti tecnici per capire qual è stata realmente l'innnesco che ha determinato l’esplosione: l’uso dell’arnese o qualcos’altro che, volontariamente o involontariamente, è accaduto dentro la casa.