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Le espressioni facciali sono “spie” di seri problemi al cuore e ai polmoni

Imperturbabili come l’allenatore Zdeněk Zeman? Occhio alla salute di cuore e polmoni. Sembra infatti che un ridotto range di espressioni facciali sia una ‘spia’ di seri problemi di salute, secondo uno studio pubblicato su ‘Emergency Medicine Journal’. In particolare, pare che chi soffre di gravi patologie cardiache e polmonari non sia in grado di esprimere appieno la sorpresa. I risultati potrebbero essere usati per aiutare i medici del pronto soccorso a capire a quali pazienti dare la priorità, suggeriscono i ricercatori dell’Indiana University School of Medicine (Usa). Gli studiosi hanno testato l’accuratezza diagnostica del range di espressioni facciali ridotte, grazie a uno studio su 50 adulti con dispnea e dolore al petto che si erano presentati in un pronto soccorso. Tutti i pazienti avevano osservato su un laptop tre filmati studiati per evocare una risposta emotiva. Una webcam sul pc ha registrato le loro espressioni facciali in riposta a ogni filmato: un cartoon divertente, un’immagine di un volto sorpreso e una di una persona in lacrime. I dati sono stati analizzati usando un sistema che esamina, misura e confronta l’attività dei muscoli del volto e permette di valutare l’estensione di sorriso, sorpresa, tristezza. Inoltre tutti i soggetti sono stati sottoposti a una batteria di test per individuare la presenza di problemi a cuore e polmoni, poi sono stati monitorati per 14 giorni. In questo lasso di tempo 8 pazienti (16%) hanno sviluppato una cardiopatia o una malattia polmonare seria, e altri alcuni problemi minori. L’analisi dei dati raccolti con la webcam ha mostrato che i soggetti con dolore al petto e fiato corto che avevano un problema serio a cuore e polmoni, presentavano anche un range di espressioni facciali in risposta a stimoli visivi decisamente più ridotto rispetto alle persone che non avevano queste patologie. A fare la differenza, in particolare, sembra essere proprio la minor capacità di esprimere sopresa. “Crediamo che a causa della gravità del loro problema, questi pazienti non siano in grado di elaborare e rispondere a uno stimolo emozionale nel mondo in cui” lo farebbero le persone in condizioni normali, spiegano i ricercatori.

F.F.
MeteoWeb
Staff Siciliafan