Dopo più di 40 giorni di attività persistente al Nuovo Cratere di Sud-Est dell’Etna, è tuttora in corso una modesta attività stromboliana accompagnata di rado da piccole emissioni di scarse quantità di cenere diluita, da una o due bocche all’interno della depressione craterica sommitale del Nuovo Cratere di Sud-Est. A spiegarlo, in un bollettino odierno, gli esperti della Sezione di Catania dell’INGV. Sta continuando altrettanto l’emissione di lava da una bocca sul basso fianco del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est, nell’area della nicchia di distacco formatasi il 11 febbraio 2014. Negli ultimi giorni, le colate laviche emesse da questa bocca, hanno alimentato ripetuti flussi in sovrapposizione, diretti verso est sulla parete occidentale della Valle del Bove.
Nella notte del 2-3 marzo 2014, uno di questi flussi ha raggiunto nuovamente la base di questa parete; gli altri flussi si sono espansi solo nella parte alta della parete. Altri bracci lavici minori negli ultimi giorni hanno preso un percorso diretto verso nord-est, passando sopra il campo lavico del 2008-2009; questi bracci si sono propagati per poche centinaia di metri e risultano attualmente fermi ed in raffreddamento. Per quanto riguarda l’instabilità del versante orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est, la copertura nuvolosa presente in Valle del Bove nelle ore diurne, ha precluso l’osservazione di fenomeni di crollo.
L’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un lieve incremento il 2 marzo 2014, attestandosi poi su un livello leggermente superiore a quello dei giorni precedenti anche se occasionalmente interrotto da modeste oscillazioni.
Peppe Caridi