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L’Etna (Mungibeddu o 'a Muntagna in siciliano) è un complesso vulcanico siciliano originatosi nel Quaternario e rappresenta il vulcano attivo più alto ed esteso d'Europa. Con le diverse eruzioni ad esso connesse ha modificato incessantemente il paesaggio, minacciando spesso le diverse comunità umane che nei millenni si sono insediate intorno ad esso.
La sua superficie è caratterizzata da una ricca varietà di ambienti che alterna paesaggi urbani, folti boschi che conservano diverse specie botaniche endemiche ad aree desolate ricoperte da roccia vulcanica e periodicamente soggette ad innevamento alle maggiori quote.
Il 21 giugno 2013 la XXXVII Sessione del Comitato UNESCO, riunitasi a Phnom Penh, ha insignito il Monte Etna del titolo di Patrimonio dell'Umanità.

L'Etna sorge a ovest della costa orientale della Sicilia, entro il territorio della Provincia di Catania ed è attraversato dal 15º meridiano est, che da esso prende il nome.
Trattandosi di un vulcano a scudo con affiancato uno strato vulcano, la sua altezza varia nel tempo a causa delle sue eruzioni che ne determinano l'innalzamento o l'abbassamento. Così nel 2011 raggiungeva i 3.340 m. s.l.m., nel 2010 3.350 m., 3.274 m. nel 1900, 3.326 m. nel 1950 e 3.269 m. nel 1942.
Esso occupa una superficie di 1570 km², il suo diametro è di circa 45 chilometri e il suo perimetro di base e di circa 180 km. Le sue dimensioni lo pongono tra i maggiori al mondo e, dal punto di vista prettamente geologico, il più alto del continente europeo.

Il nome Etna potrebbe risalire alla pronuncia del greco antico itacista del toponimo Aitna (Aἴτνα-ας), nome che fu anche attribuito alle città di Katane e Inessa, che deriva dalla parola del greco classico αἴθω (aitho cioè bruciare) – sebbene vi è chi rigetta l'origine dal greco[3] – o dalla parola fenicia attuna (fornace o ciminiera). L'Etna era conosciuto nell'età romana come Aetna.
Gli scritti in lingua araba si riferivano ad essa come la montagna Ǧabal al-burkān o Ǧabal Aṭma Ṣiqilliyya ("montagna – o vulcano – somma della Sicilia") o Ǧabal al-Nār ("montagna di fuoco"); questo nome fu più tardi mutato in Mons Gibel letteralmente "monte Gibel" (dal latino mons "monte" e dall'arabo Jebel (جبل) "monte") proprio per indicarne la sua maestosità, da cui Mongibello (o anche Montebello).
Il termine Mongibello rimase di uso comune praticamente fin quasi ai nostri giorni (ancora oggi esiste chi chiama l'Etna in questa maniera). Secondo un'altra teoria il nome Mongibello deriva da Mulciber (qui ignem mulcet – che placa il fuoco), uno degli epiteti con cui veniva chiamato, dai latini, il dio Vulcano, Le popolazioni etnee, per indicare l'Etna, usano a volte il termine gergale 'a muntagna semplicemente nel suo significato di montagna per antonomasia. Oggi il nome Mongibello indica la parte sommitale dell'Etna: l'area dei due crateri centrali e dei crateri sud-est e nord-est.

Da Wikipedia

Foto di Massimiliano Marchese