Fa talmente caldo che gli aerei non possono volare: momento surreale in Arizona

In Arizona, negli Stati Uniti, fa talmente caldo che degli aerei non possono partire. Come racconta nel dettaglio "Il Post" citando la stampa americana, il 20 giugno la compagnia aerea American Airlines ha dovuto cancellare quasi 50 voli in partenza dallo Sky Harbor International Airport, l’aeroporto internazionale di Phoenix. I servizi meteorologici avevano previsto una temperatura massima di 49 gradi: è superiore a quella a cui possono volare i Bombardier CRJ, piccoli aerei da 50 posti la cui temperatura operativa massima è di 48 gradi. I voli cancellati, che sarebbero dovuti partire tra le 15 e le 18, ora locale, erano tutti voli interni e di breve durata.

La ragione per cui esiste una temperatura oltre la quale gli aerei non possono volare ha a che vedere con la densità dell’aria, cioè con la quantità di particelle di aria in un dato spazio. Con l’aumentare della temperatura la densità dell’aria diminuisce e c’è un valore minimo di densità che permette il volo. Il fisico Rhett Allain ha spiegato la fisica del fenomeno, partendo da come fanno gli aerei a volare. In pratica succede grazie alla spinta dell’aria sulle ali: se è poco densa, le ali si scontrano con una bassa quantità di particelle, e si può arrivare a un punto in cui non ci sono scontri sufficienti tra le particelle per consentire all’aereo di volare.

Ogni aeroplano può volare fino a una certa densità dell’aria, determinata dalla temperatura. Per quelli con le ali più grandi, quindi con una maggiore superficie contro la quale avvengono gli scontri con le particelle, la densità minima per poter volare è più bassa. Anche la potenza del motore è importante, dato che più potente è un aereo più può andare veloce, e così aumentare il numero di scontri con le particelle. Per ogni tipo di aereo c’è una temperatura operativa massima, superata la quale le caratteristiche del velivolo non gli consentono di volare.

Per gli aerei più grossi la temperatura operativa massima è più alta: 52 gradi centigradi per i Boeing e 53 per gli Airbus, per esempio. È raro, quindi, che uno di questi aerei incontri difficoltà ad atterrare o decollare, ma in alcuni paesi molto caldi, ad esempio nel Sud America e nel Medio Oriente, anche i decolli degli aerei più grossi e quindi pesanti sono programmati per le ore serali, quando fa meno caldo. Il climatologo dell’Arizona State University David Hondula ha fatto notare come con l’aumento delle temperature dovute al riscaldamento globale il problema degli aerei che non riescono a volare potrebbe presentarsi più spesso e si è domandato se sarà il clima a cambiare più velocemente o le tecnologie usate dai costruttori di aerei.

 

Fausto Rossi