Dal 2 aprile 2021 Fabrizio Di Michele è il Console Generale d’Italia a New York. Nato a Palermo il 16 maggio del 1969, è un diplomatico italiano con grado di Ministro Plenipotenziario e ha alle spalle 26 anni di esperienza in vari settori delle relazioni internazionali.
Fabrizio Di Michele, la carriera diplomatica
Di Michele si è laureato in Scienze Politiche all’Università “Cesare Alfieri” di Firenze nel 1992, quindi è entrato in carriera diplomatica a seguito di concorso nel luglio 1995. Tra il 1995 ed il 1997 ha lavorato alla Direzione Generale per l’Emigrazione e per gli Affari Sociali. Tra il 1997 e il 2000 ha prestato servizio presso l’Ambasciata d’Italia a Kinshasa, quale vicario del Capo missione.
In seguito, dal 2000 al 2004 è stato assegnato all’Ambasciata d’Italia a Pechino, quale responsabile della sezione politica. Dal luglio 2004 è stato in servizio al Gabinetto del Ministro, dove fino al 2007 ha servito i vari Ministri degli Esteri che si sono succeduti. Dal 2007 al 2011 ha prestato servizio alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea a Bruxelles.
Dal 2011 al 2015, sempre nella capitale belga, è stato distaccato al Servizio Europeo di Azione Esterna, ricoprendo il ruolo di Presidente del Gruppo di Lavoro per il Medio Oriente (Maghreb-Mashreq).
A seguito del suo rientro alla Farnesina, presso la Direzione Affari Politici e Sicurezza, ha svolto le funzioni di Inviato per la Coalizione anti-ISIL e per la Siria, dal 2015 al 2018, e di Capo dell’Unità per la Federazione Russa, l’Europa orientale, il Caucaso e l’Asia centrale, dal 2018 al marzo 2021.
L’incarico a New York
L’incarico come Console Generale d’Italia a New York è arrivato nell’aprile del 2021. A Repubblica racconta: «Io che arrivo da Palermo sono Console Generale. Alla Rappresentanza permanente dell’Italia all’Onu c’è un giovanissimo catanese. Come vede, anche dai “confini dell’impero” si può fare una buona strada. Mio padre lavorava nella Guardia di finanza: ecco, sfatiamo anche il luogo comune che il lavoro di ambasciatore si tramanda di padre in figlio».
L’ultimo viaggio a Palermo risale a Natale: «Prima o poi riusciremo a sconfiggere la pandemia e voglio fare un bagno di palermitanità come si deve. Mi manca tanto la città, anche se qui a New York i siciliani sono davvero tantissimi. Però a Palermo ci sono i miei amici di sempre. Con loro mi sento ogni giorno in chat, diciamo che quando chiacchieriamo su WhatsApp mi sento quasi a piazza Politeama», aggiunge.
Probabilmente tornerà la prossima estate: «Beh, è chiaro che dopo la mia famiglia, voglio rivedere un sacco di amici, sentire gli odori della città, scoprire nuovi posti. E poi, manco a dirlo, c’è il mare, il panino con le panelle, i dolci. Perché New York è sempre New York, ma vuoi mettere l’aria di casa?».