Attraverso un centro massaggi, sfruttava delle prostitute cinesi: coi soldi ricavati ha comprato parecchi immobili. In Friuli i carabinieri hanno arrestato sono 2 cittadine cinesi, mentre altre 7 persone, 5 cinesi e 2 italiane, sono state denunciate in stato di libertà. Le accuse, parecchio gravi, sono di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione sono i capi d’accusa contestati a tutti. Le cinesi in manette sfruttavano l’attività di prostituzione di una loro connazionale, partecipandone ai proventi e ricavandone un ingiusto profitto. Le prestazioni sessuali avevano un costo per i clienti che variava dai 50 ai 100 euro, a seconda del servizio richiesto e che in certi casi arrivava anche al rapporto completo. Si stima che l’incasso giornaliero si attesti sui 400 euro.
Gli italiani, invece, pur essendo a conoscenza di tutto, hanno agevolato l'attività illecita accompagnando frequentemente le ragazze con la propria auto al locale e occupandosi delle varie incombenze giornaliere connesse all’attività, dal cambio delle lenzuola alla fornitura di acqua potabile al centro, passando per il controllo della posta e l’effettuazione di spese e manutenzioni varie. Anche gli altri cinesi favorivano il meretricio, occupandosi di incombenze varie all’interno del centro massaggi, partecipando inoltre ai proventi della prostituzione. Il centro massaggi "Luna" è stato sottoposto a sequestro preventivo, mentre a carico degli indagati sono state effettuate delle perquisizioni personali e domiciliari.
Sequestrati 11.000 euro in contanti, due carte di credito della Bank of China, il contratto di compravendita di una casa in Cina per un valore di 250.000 Euro, 7 telefoni cellulari, un notebook e documentazione contabile idonea a ricostruire il giro di affari del centro massaggi nell’ultimo biennio. A questo primo contratto di compravendita se ne sono poi aggiunti altri: la cinese insomma, era riusciuta a mettere da parte 1 milione di euro, poi investito in Cina in case e immobili.