I Siciliani hanno sempre una parola per tutto. Se siete originari dell’Isola, sapete benissimo che quanto abbiamo appena scritto è vero. Se non lo siete, ma vi siete confrontati con un siciliano, allora ne siete altrettanto consapevoli. Abituati da sempre a darsi da fare per trovare soluzioni ai problemi più disparati, hanno sviluppato una capacità unica e colorita di trovare appellativi ed epiteti, anche non proprio lusinghieri. Avrete sicuramente sentito dare a qualcuno del “fango”: un’espressione che, definirla folkloristica, è dire poco. Entrata a far parte del vocabolario quotidiano, si presta ai contesti più disparati. Diciamo che proprio non conosce confini, tanto da essere anche stata esportata in altre regioni.
Sarà perché rende l’idea o forse perché ha una elevata componente di folklore, sta di fatto che ormai è stata ampiamente sdoganata. Fango in Siciliano si usa per indicare una persona che sembra perbene, ma che è invece cattiva e meschina. Non è limpida, né trasparente. È, al contrario, sporca, appunto, come quel misto di terra e acqua. Qualcuno che proprio non ci piace, insomma. Dal singolo termine, poi, il significato si è allargato, fino a diventare un vero e proprio atteggiamento, un’attitudine. Sia chiaro: si applica sia agli uomini che alle donne, nessuno è esente. Come dire che ce n’è per tutti.
Qualora vi capitasse di incontrare un cosiddetto “fango”, c’è solo una cosa da fare: scappare via più veloci della luce. Lasciatevelo alle spalle, è meglio. Discorso diverso è, invece, quello delle occasioni in cui si utilizza in modo decisamente più scherzoso. Come tutte le espressioni colorite, infatti, va contestualizzato. Può anche essere dedicato a qualcuno che non ci sta poi così antipatico ma che, magari, si è comportato male in un’occasione. Occhio, quindi, ai contesti e alle parole. Il fango in Siciliano non è sempre quello che sembra!