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La comunicazione delle disposizioni del Governo nazionale per la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus ha suscitato non poche perplessità. Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha spiegato in un’intervista a La Sicilia i suoi dubbi, a cominciare dall’uso delle mascherine.

Secondo il governatore, infatti, l’uso all’aperto dovrebbe essere obbligatorio «Non soltanto per una questione di protezione del contagio, ma anche per un valore simbolico, per far capire a tutti i cittadini che l’emergenza non è ancora finita».

Musumeci non ha nascosto la sua delusione, parlando di contraddizioni nel piano del Governo.

«È sbagliato rinviare a giugno la riapertura delle piccole botteghe, come quelle di parrucchieri e barbieri – ha detto -. Sarebbe bastato autorizzarli con l’obbligo di ricevere un massimo di clienti al giorno, tutti per appuntamento. Non credo si formerebbero assembramenti, e sarebbe un modo, per migliaia di attività, di ripartire, seppur a scartamento ridotto, per poter almeno pagare l’affitto delle botteghe».

A proposito di contraddizioni, Musumeci ha spiegato: «Che senso ha autorizzare i funerali con fino a un massimo di 15 partecipanti e continuare a proibire l’accesso ai cimiteri? È assurdo». Una delusione che, su questo aspetto, ha molto di intimo: «Al cimitero si va da soli, con un fiore in mano e lo spirito mesto, per andare a trovare i propri cari defunti. Allora perché posso partecipare a un funerale con limite di partecipanti e non posso andare a pregare sulla tomba di mio figlio».

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