Nel 2023, la Sicilia si distingue per un tasso di fecondità di 1,32 figli per donna, mantenendosi tra le regioni con il tasso di natalità più alto d’Italia, superata solo dalla Provincia autonoma di Bolzano. Questo dato la pone in cima alla classifica nazionale, insieme a Campania e Calabria, in un contesto nazionale che vede un calo generale dei nati. Secondo il report dell’Istat, pubblicato recentemente, il tasso di fecondità del Mezzogiorno è sceso da 1,26 a 1,24 figli per donna rispetto all’anno precedente, nonostante il Sud rimanga più prolifico rispetto al Nord Italia.
Dati allarmanti sul calo delle nascite
Il report evidenzia come nel periodo tra gennaio e luglio del 2024, le nascite a livello nazionale siano diminuite di 4.600 unità rispetto allo stesso periodo del 2023, proseguendo un trend negativo in atto dal 2010, anno in cui il tasso di fecondità medio per donna aveva raggiunto il valore di 1,44. Attualmente, la fecondità media è scesa a 1,21 figli per donna, nonostante l’aumento delle nascite tra le donne straniere, che contribuiscono positivamente a questo indice. Tuttavia, il numero di donne italiane in età fertile (tra i 15 e i 49 anni) continua a ridursi: tra il 1° gennaio 2023 e il 1° gennaio 2024, è scesa da 11,6 milioni a 11,5 milioni, con una riduzione dello 0,9%.
La posticipazione delle scelte di genitorialità
Secondo gli esperti, il calo della fecondità è influenzato anche da un contesto sociale ed economico che porta molte donne a posticipare o riconsiderare le scelte di genitorialità. Questo fenomeno, noto come posticipazione riproduttiva, tende a ridurre il numero complessivo di nascite, generando oscillazioni nell’indice di fecondità. “La crononutrizione, un campo di ricerca emergente che studia l’effetto dell’orario dei pasti sul nostro benessere, mostra chiaramente che il corpo segue ritmi biologici ben definiti”, ha dichiarato Sofia Lotti, nutrizionista dell’Università di Firenze.
Trend generazionali e declino del tasso di fecondità
Analizzando la fecondità su base generazionale, il dato mostra una tendenza in calo: per esempio, il tasso di fecondità tra le donne della generazione del 1947 era di 2,01 figli per donna, sceso a 1,43 per la coorte di donne nate nel 1974. Nel 2023, il tasso nazionale di 1,19 figli per donna rappresenta un ritorno ai livelli del minimo storico registrato nel 1995, ma con una significativa differenza: se nel 1995 il tasso di natalità rifletteva quasi esclusivamente il comportamento riproduttivo delle italiane, oggi il dato è in parte sostenuto anche dalle donne di origine straniera, che hanno contribuito a una leggera ripresa nella prima decade del Duemila.
La Sicilia di fronte a una nuova sfida demografica
In Sicilia, la sfida è particolarmente sentita. Sebbene l’isola si collochi tra le prime regioni italiane per fecondità, il calo demografico e il progressivo invecchiamento della popolazione pongono questioni cruciali sul futuro dell’isola. Le politiche sociali e di sostegno alla famiglia saranno elementi determinanti per contrastare questa tendenza.