Ferdinando Scianna, chi è il fotografo e fotoreporter siciliano. Biografia e carriera: quando ha iniziato a fotografare, quando è entrato a far parte dell’agenzia fotografia internazionale Magnum Photos, gli shooting di moda e le collaborazioni più celebri.
Ferdinando Scianna
Ferdinando Scianna nasce a Bagheria, in provincia di Palermo, il 4 luglio del 1943. Cresce nella sua cittadina e inizia ad appassionarsi molto presto alla fotografia. A 16 anni il padre gli regala una macchina fotografica. Dopo le scuole superiori, si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, ma non porta a termine gli studi.
Quasi per caso, nel 1963 Leonardo Sciascia visita la prima mostra fotografica di Scianna, dedicata al tema delle feste popolari. Tra i due nasce immediatamente un’amicizia fondamentale per il percorso del fotografo.
L’appoggio di Sciascia diventa un lasciapassare importante per il mondo dell’editoria ed il fotografo siciliano riesce ad ottenere la sua prima pubblicazione. Nel 1965 esce “Feste religiose in Sicilia”, con testi e prefazione dello scrittore. Il libro è frutto di tre anni di lavoro, e fa sì che il fotografo venga premiato con il prestigioso premio Nadar nel 1966.
Milano, Parigi, la Sicilia
Il 1967 è l’anno in cui Ferdinando Scianna si trasferisce a Milano. Collabora presto con “L’Europeo” come fotoreporter e ne diventa poi inviato speciale e corrispondente da Parigi. Torna ripetutamente in Sicilia per documentare volti e tradizioni. Pubblica in Francia, nel 1977, “Les Siciliens” e in Italia “La villa dei mostri“.
Mentre è a Parigi, scrive per “Le Monde Diplomatique” e “La Quinzaine littéraire“. Conosce qui Henri Cartier-Bresson, che lo introduce nel 1982 come primo fotografo italiano nell’agenzia fotografica internazionale Magnum Photos (diviene membro effettivo nel 1989). Scianna stringe intanto amicizie e collabora con scrittori di successo, tra cui Manuel Vázquez Montalbán.
Viene, nel frattempo, contattato da Dolce e Gabbana, per realizzare una campagna pubblicitaria scattata in Sicilia. Il successo di quegli scatti fornisce un contributo fondamentale alle campagne del duo di stilisti della seconda metà degli anni Ottanta. Questo servizio apre al fotografo le porte di testate come Vogue e Grazia. Si afferma così nel mondo dell’alta moda.
Torna ai temi religiosi nel 1995, pubblicando “Viaggio a Lourdes“. Escono nel 1999 i ritratti del famoso scrittore argentino Jorge Luis Borges.
Il 2003 è l’anno del libro “Quelli di Bagheria“, parte di un progetto più ampio che include un documentario e varie mostre. Pubblica il libro fotografico “Baaria Bagheria” nel 2009, con il regista e concittadino Giuseppe Tornatore, in occasione dell’uscita del film “Baarìa”. Ferdinando Scianna pubblica anche diversi romanzi, tra i quali “Autobiografia di un fotografo”, testo ristampato e aggiornato nel 2021.
Stile fotografico
In merito alle sue foto, Ferdinando Scianna spiega: “È questo che fa il fotografo. Guarda il mondo e ogni tanto ne riconosce un istante significativo, significativo sul piano del racconto, e naturalmente tanto di più la forma lo accompagna tanto di più e di più significante viene raccontato. Insomma, per me foto e racconto è veramente un sinonimo. Non ho mai pensato alla fotografia altrimenti che così”.
E, ancora: “Io guardo in bianco e nero, penso in bianco e nero. Il sole mi interessa soltanto perché fa ombra”. Proprio il bianco e nero, è il suo tratto distintivo, tra giochi di luce e ombre. La luce è sempre naturale e le immagini si costruiscono dall’ombra. “Io dico che il sole mi interessa perché fa ombra”, spiega.
La Sicilia delle foto di Scianna cambia velocemente e inesorabilmente, ma rimane ancorata ai suoi riti e alle sue tradizioni. Più volte il fotografo si cimenta nei ritratti, di personaggi famosi, ma anche di gente comune.
In foto: Ferdinando Scianna con Enzo Di Martino e Mimmo Paladino. Credits: Barba4755 – CC BY-SA 3.0.