Il celebre fotografo siciliano Ferdinando Scianna festeggia i suoi 80 anni con l’apertura della mostra “Ti ricordo, Sicilia”, curata da Alberto Bianda e Paola Bregna. L’esposizione, che si terrà nelle sale del Castello Ursino di Catania fino al 28 ottobre, presenta ottanta fotografie che raccontano la sua straordinaria carriera e celebrano le sue radici siciliane.
Scianna, nato a Bagheria, è il primo fotografo italiano a essere stato ammesso nella prestigiosa agenzia Magnum Photos nel 1982. La sua carriera lo ha portato a viaggiare per il mondo, ma è sempre rimasto legato alla sua terra natale. “Bagheria è il luogo del mio scontro e del mio riscontro”, afferma sulle pagine di Repubblica. L’amicizia con lo scrittore Leonardo Sciascia è stata fondamentale nella sua vita. Sciascia fu una figura paterna e un mentore, e insieme pubblicarono il controverso libro “Feste religiose in Sicilia“. Scianna ricorda con commozione l’ultima volta che vide Sciascia, poco prima della sua morte.
Il fotografo bagherese ha vissuto a Milano durante il periodo del boom economico, lavorando per l’Europeo e imparando a fotografare. Successivamente si è trasferito a Parigi per dieci anni come corrispondente, dove ha incontrato il celebre fotografo Henry Cartier-Bresson, che gli ha insegnato a essere “testimone invisibile”. Un fotografo di successo internazionale è Scianna che però ritiene che l’Italia abbia ancora un atteggiamento “provinciale e colpevolmente distratto” nei confronti della fotografia.
Nella sua carriera, Scianna ha anche lavorato nel mondo della moda, collaborando con stilisti come Dolce & Gabbana e fotografando la modella olandese Marpessa Hennink. Le sue immagini hanno catturato l’essenza della Sicilia e la quotidianità dei suoi abitanti. Scianna, che ora taglia il traguardo degli 80 anni, riflette sulla sua vita, sulla sua famiglia e sulla morte. Nonostante le difficoltà e le malattie, si dice grato per il suo percorso e non ha paura della morte. “Sono sopravvissuto a molte malattie […] Non ho paura della morte. Dall’homo sapiens fino ad oggi, una cinquantina di miliardi di individui si sono avvicendati su questo pianeta. Tutti morti. Tranne i loro sogni”.