Quando arriva l’autunno, arriva anche quel periodo dell’anno in cui si susseguono alcune festività molto sentite, soprattutto in Sicilia. All’inizio del mese di novembre la Festa dei Morti rinnova il legame con il passato e con le persone care che non ci sono più. Rappresenta sicuramente un momento di riflessione, ma anche una celebrazione che fa sentire più vicini coloro che sono scomparsi. La nostra regione è uno dei pochi luoghi al mondo in cui si rinnovano, ancora oggi, determinati usi. Tra questi, ce n’è uno molto particolare, di cui vogliamo parlarvi oggi.
Ogni località ha le sue usanze e ogni provincia festeggia a modo suo la Commemorazione dei defunti. La tradizione più famosa è quella di regalare dolcetti ai bambini. Un tempo, quando c’era meno benessere, “li cosi di li morti” erano generalmente oggetti e accessori utili, come vestiti e scarpe. Proprio le scarpe si legano in modo indissolubile alla Festa dei Morti in Sicilia. Sapete perché? Ve lo diciamo subito.
In passato, nella notte di Ognissanti, c’era chi appendeva al muro un paio di ciabatte vecchie che, l’indomani, si trasformavano “magicamente” in scarpe nuove o scarpine di zucchero. Allo stesso modo, i bimbi erano soliti mettere, in una credenza o sopra un comò, un piattino con acqua e pane, cioè un’offerta ai morti. Lasciavano anche per terra un paio di scarpe. Secondo tradizione, infatti, i defunti, una volta abbandonato il cimitero, entrassero a prendere quell’offerta, indossando le scarpe per fare un giro della casa. In segno di gratitudine, lasciavano ai bambini piccoli doni e dolci, nascosti dentro le scarpe o disseminati per l’abitazione.
Ovviamente a rendere “autentica” la visita dei defunti sono sempre stati i genitori o gli altri parenti: proprio loro provvedevano a organizzare i regali per i più piccoli e, nel caso in cui si lasciasse il pane, provvedevano anche a sbocconcellarlo! Foto: Roland Tanglao – Licenza.