Qualora vi trovaste a parlare con degli italo-americani o, comunque, con qualcuno che ha lasciato la Sicilia alla volta degli Stati Uniti parecchi anni or sono, potreste ritrovarvi a sentir parlare di una tradizione molto particolare: la Festa dei Sette Pesci (per qualcuno dei Tredici Pesci), in inglese The Feast of the Seven Fishes. La nostra traduzione di “festa” è leggermente inesatta, perché “feast” vuol dire principalmente banchetto. In ogni caso, sempre di una festa si tratta, quindi va bene! Mettetevi comodi, perché c’è davvero tanto da raccontare.
Questa tradizione esiste da tempi remoti e ha superato qualsiasi periodo storico, bello e brutto. Ricade nella sera della Vigilia di Natale e pare non ci siano dubbi sul fatto che sia nata nella nostra Sicilia. Consiste nel mangiare almeno 7 pietanze a base di pesce, la sera del 24 dicembre. Ma perché proprio 7?
Il mangiare solo pesce la vigilia di Natale viene interpretato in due modi: come sacrificio, in attesa della nascita di Gesù, o come accoglienza, rispetto nei confronti del nascituro. Il numero sette, poi, è molto ricorrente nella Bibbia e rappresenta la perfezione.
Così, partendo da questi presupposti, ha avuto origine la Festa dei Sette Pesci. Con il tempo, ovviamente, si è trasformata in un’occasione in più per fare una bella scorpacciata di pesce. Pensate che si può arrivare anche a 21 portate, basta che sia un multiplo del numero 7. Alcuni piatti, però, non possono mancare.
The Feast of the Seven Fishes richiede i calamari (di solito fritti), il baccalà o l’anguilla, pesci poveri, cozze e vongole, i gamberi e un grosso pesce arrostito, come cernia o dentice. Si possono aggiungere anche acciughe, sardine, merluzzi, polpi, ostriche o capesante. Insomma, chi più ne ha, più ne metta.
Negli Stati Uniti, il pasto si apre solitamente con una zuppa, seguita da antipasti fritti e dalle cozze. Si passa poi alla pasta con le vongole, prima del piatto principale, accompagnato da contorni. Il dessert, solitamente, è un panettone e tutto è “annaffiato” da buon vino. Sicuramente gli emigranti sanno bene di cosa parliamo, ma anche tanti siciliani che mantengono vivi i rapporti con i loro parenti oltreoceano. Una tipica pietanza siciliana che si serve, è la pasta con le sarde (immancabile classico della tradizione nostrana).
La tradizione della Festa dei Sette Pesci si è mantenuta viva grazie a quelle famiglie che continuano a celebrarla e tramandarla. Pensate che, secondo alcuni americani, è la più importante festa italiana del Natale! Sarebbe nata nel quartiere di Little Italy, a New York, ma non ci sono grandi certezze sulla localizzazione dell’origine. Le comunità di siciliani, nel periodo clou dell’emigrazione, erano davvero tante.
Crediamo sia davvero bello ricordare questa festa siciliana di Natale e che, per molti dei nostri lettori, sia uno straordinario tuffo nei ricordi. Un modo per dare nuovamente vita a un’emozione, ricordare i propri cari e scoprire qualcosa di più in merito alle proprie origini. É proprio vero che i siciliani sono ovunque e che, con le loro usanze, conquistano ogni parte del mondo. Sapete che, ad esempio, la nostra Muffuletta è un piatto tipico di New Orleans? Il merito, naturalmente, è di un intraprendente siculo! Foto: Paulo O – Licenza.