Il libro intitolato “Quando le ballerine danzavano col pallone” di Giovanni Di Salvo della GEO Edizioni, che esamina dal punto di vista storico, culturale e sportivo l’evoluzione del calcio femminile in Italia ed in particolare in Sicilia e di conseguenza l’emancipazione della donna siciliana avvenuta anche attraverso il calcio.
Proprio il titolo del libro vuole essere quasi una provocazione a tutti gli stereotipi che affliggono questo sport: associare le ballerine con il calcio significa unire i due punti più lontani (secondo una mentalità anacronistica ma purtroppo ancora diffusa) dell’universo donna. Nell’opinione comune la ballerina rappresenta il massimo della femminilità mentre la calciatrice il punto più basso. Pertanto si vuole dimostrare, con questa opera, che può esserci una “grande bellezza” anche nel gioco del calcio.
SINOSSI DEL LIBRO
Il libro ricostruisce passo per passo l’epopea delle ragazze in pantaloncini e calzettoni. Il calcio femminile, come la sua controparte maschile, nacque in Inghilterra alla fine del ‘800 dello scorso millennio. In Italia, invece, arrivò solo nel 1933 a Milano col Gruppo Femminile Calcistico. Ben presto però le ragazze furono costrette a mettere il pallone in soffitta perché il calcio femminile venne ostracizzato dal CONI. Furono le ballerine a dare nuova spinta al movimento nei primi anni del secondo dopoguerra in quanto iniziarono ad esibirsi non solo sui palchi dei teatri ma anche nei campi da gioco. I primi campionati a livello nazionale sorsero solo alla fine degli anni sessanta. Uno degli epicentri nello sviluppo del calcio femminile fu la Trinacria con la nascita di una federazione sicula (la F.S.G.C.F.), fondata dall’Avv. Andrea Patorno. Una “rivoluzione” culturale, in una regione popolata da gente con una mentalità poco aperta alle novità e legata a radicate ideologie spesso ormai anacronistiche in cui le ragazze erano costrette a giocare di nascosto da fidanzati e genitori. Dopo la nascita della Federazione unica l’Avv. Andrea Patorno istituì un’altra sua federazione (la F.I.G.C.F.C.M.), che organizzò, per qualche anno, campionato, coppa Italia e addirittura una sua nazionale (che partecipò anche a un torneo Internazionale in Messico ed a una Coppa Europa) a cui presero parte squadre dal Lazio in giù. A piccoli passi il calcio femminile entrò nella famiglia della FIGC e nel 1986 venne inserita in ambito della Lega Nazionale Dilettanti. Seguirono l’istituzione della Divisione Calcio Femminile e la sua recente trasformazione in Dipartimento.
Un testo che raccoglie frammenti di storia, personaggi e defunte federazioni che rischiano di perdersi nelle pieghe del tempo. Non mancano aneddoti, curiosità e note di colore: dalla partita di beneficenza tra selezioni di universitarie arbitrata dal noto comico palermitano Franco Franchi, alla calciatrice “Miss” Paola Bresciano, che dopo aver ottenuto la fascia di più bella d’Italia si assicurò le gambe per un importo di mezzo miliardo delle vecchie lire, fino alle gemelline di Piacenza, che pur di giocare a pallone si travestirono da maschi. Un capitolo esamina il calcio femminile nelle sue altre incarnazioni: il calcio a 5 e il beach soccer.
Giovanni Di Salvo