Cosicché si è pensato ad un intreccio più leggero, sovente caratterizzato da situazioni e dialoghi umoristici per descrivere l’attuale e apparentemente irrisolvibile crisi politica ed economica italiana, ma anche mondiale. Non si pretende ovviamente di risolvere con la comicità la drammaticità, ma si è coscienti quantomeno che ridere e far ridere dei propri guai serve per un po’ ad esorcizzarli, e, chi lo sa?, forse anche a tracciare un alternativo percorso informativo. Si è pensato inoltre di dargli un’impronta per così dire fantasy, o comunque soprannaturale, nel risolvere quantomeno, volta per volta, il caso singolo, sempre divertendo, esorcizzando con l’umorismo la triste realtà. Tutto ciò per evitare di lanciare messaggi disperanti, ma nemmeno falsamente ottimistici, considerate le inefficaci, anzi deleterie ricette per risolvere la crisi, ma che si vogliono fare accettare come necessarie e alla lunga salvifiche. Proprio come quelle notizie lanciate dai media di tutto il mondo ogni giorno, che risultano più cassa di risonanza di certo autoperpetuante sistema che reale informazione, poiché appaiono salvifiche solo per una ridottissima e sempre più straricca minoranza.
Se si cambiano le ricette, bene, altrimenti, se rimangono sempre le stesse, per risolvere la disastrosa situazione del nostro Filippo, ridotto (dagli autori?) a tragica macchietta da commedia del nostro tempo, necessita un intervento divino. In questa storia il deus ex machina è l’Angelo Michele inviato da Dio per risolvere i casi più disperati prodotti dalla crisi. Solo grazie a questo intervento l’iniziale situazione disperata di Filippo può avere il suo bel lieto fine.
Angelo Lo Verme