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Chi era Filippo Marchese? Biografia: dove è nato, quando e come è morto, cosa ha fatto. Che ruolo aveva nella famiglia del quartiere Corso dei Mille di Palermo, qual era il suo soprannome. Cosa era la camera della morte.

Filippo Marchese

Filippo Marchese è nato a Palermo, l’11 settembre del 1938. È morto nel capoluogo siciliano nel settembre del 1982. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato una figura di spicco della mafia siciliana ed è stato sospettato di decine di omicidi. Avrebbe ricoperto il ruolo di boss della famiglia di Corso dei Mille e i suoi soprannomi sarebbero stati “mulinciana” o “fifuzzu”.

Di lui, prima della seconda guerra di mafia, si sa molto poco. La sua figura emerse solo durante il maxiprocesso di Palermo, grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Si sarebbe avvalso di affiliati insospettabili. Avrebbe rappresentato per i corleonesi una risorsa preziosa, soprattutto tra il 1981 e il 1982. Gli furono attribuiti diversi omicidi, tra cui quello di Carlo Alberto dalla Chiesa.

Cos’era la Camera della Morte

La strategia di Filippo Marchese avrebbe incluso una cosiddetta “Camera della Morte”, cioè un piccolo appartamento abbandonato, sito in piazza Sant’Erasmo, sul lungomare di Palermo. Avrebbe ucciso le vittime con l’uso della garrota, sciogliendo i loro corpi nell’acido o tritandoli, per poi gettarli in mare. Le forze dell’ordine stimano che circa un centinaio di mafiosi sarebbero stati uccisi in questo modo.

Nell’estate del 1982  Marchese sarebbe stato autore di vari omicidi nella provincia di Palermo, tra Altavilla Milicia, Casteldaccia e Bagheria, conosciuto come “Il triangolo della morte”. In particolare, l’agosto del 1982 fu un momento molto sanguinario degli anni Ottanta, con un serie di omicidi in successione.

Quando è morto Filippo Marchese?

Marchese avrebbe rappresentato una minaccia per Michele Greco e Totò Riina, vista la sua natura violenta e sanguinaria. Per questo motivo sarebbe arrivato l’ordine di ucciderlo e scioglierlo nell’acido, nel settembre del 1982. All’inizio del Maxiprocesso circolarono le prime voci sulla sua scomparsa, menzionate per la prima volta da Salvatore Contorno.  Anche il nipote Giuseppe Marchese confermò la morte dello zio dopo il suo pentimento nel 1992 finché nel 1997 il killer Salvatore Cucuzza si pentì a suo volta, confermando le dichiarazioni precedenti.

Filippo Marchese aveva due nipoti: Antonino e Giuseppe Marchese; quest’ultimo, dal settembre 1992, iniziò a collaborare con la giustizia. Nel dicembre del 2022, invece, venne diffusa la notizia che Antonino era morto d’infarto nel carcere di Secondigliano, dove si trovava al regime del 41 bis: “È stato uno dei killer più spietati di Cosa nostra e da oltre 40 anni era ormai rinchiuso in carcere. Ed è lì che è morto, in una cella del penitenziario di Secondigliano, a Napoli, Antonino Marchese, 65 anni, fratello di Pino – il primo pentito della mafia “vincente” dei Corleonesi – ma anche di Vincenzina, la moglie del boss Leoluca Bagarella, che si suicidò nel 1995, nonché nipote di Filippo Marchese, alias “milinciana”, storico boss di corso dei Mille e “amministratore” della Camera della morte di Sant’Erasmo.”, si legge su PalermoToday.it.

Foto di Ciospo86 – Own work, CC BY-SA 4.0.

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