La Fincantieri di Palermo potrebbe contribuire alla rinascita del Ponte Morandi di Genova, dopo il tragico crollo dello scorso 14 agosto. Ancora il progetto è definire, ma i vertici della politica sarebbero già al lavoro da tempo.
A lanciare la notizia è l’edizione nazionale di Repubblica, che spiega il ruolo che la struttura siciliana potrebbe rivestire nelle operazioni di ricostruzione. I manufatti realizzati alla Fincantieri di Palermo, infatti, verrebbero mandati a Genova con alcune chiatte.
La procedura è già stata sperimentata con successo con alcuni cassoni d’acciaio della nave Costa Concordia. In quell’occasione, gli elementi erano stati costruiti presso gli stabilimenti Fincantieri di Sestri Ponente e di Palermo e il relitto della grande imbarcazione è stato poi demolito nel porto di Genova.
Anche ora gli stessi cantieri, cioè Palermo e Sestri Levante, potrebbero occuparsi della realizzazione delle strutture in acciaio che diventeranno lo scheletro del nuovo ponte. La stessa Fincantieri aveva lanciato, bruciando tutti sul tempo, la propria candidatura. L’ad, Giuseppe Bono, ha dichiarato che l’azienda è in grado di ricostruire il Ponte Morandi, poiché ha le competenze per affrontare un’opera del genere.
“Apprendiamo che è intenzione del governo affidare a Fincantieri la costruzione del nuovo ponte – avevano detto Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom di Fincantieri, e Francesco Foti, segretario provinciale della Fiom Palermo -. Ovviamente in una situazione come questa, dopo la tragedia che è avvenuta, non possiamo che essere solidali con la città di Genova e dare tutto il nostro contributo per la ricostruzione. Ma ricordiamo che a Palermo da anni chiediamo di tornare a costruire navi intere”.
La Fincandieri di Palermo, già da circa un anno, si sta occupando del completamento il primo di due ponti per il Belgio, per il consorzio Thv Via T Albert, e sta iniziando il taglio delle lamiere per il secondo ponte.