Irminio, un fiume mitologico.
- Facciamo tappa nell’altopiano ibleo, per conoscere da vicino un fiume ricco di bellezza, che custodisce leggende e storia.
- Si tratta di un meraviglioso esempio di vegetazione naturale e testimonia come le coste siciliane si presentavano un tempo.
- Lungo il percorso offre davvero tante suggestioni: scopriamole insieme!
Il fiume Irminio è il più lungo della provincia ragusana. Nasce dal Monte Lauro, la vetta più alta del massiccio ibleo, poco distante dal fiume Anapo. Lungo il suo percorso sfiora diverse città e cittadine, come Giarratana, Modica e Scicli. Oltre ad essere molto affascinante dal punto di vista naturalistico, è molto interessante anche perché porta con sé alcune mitiche tradizioni: il suo nome, infatti, deriverebbe da quello del dio Mercurio, che vi avrebbe abitato. Plinio il Vecchio ipotizzò un’origine del nome “Irminio” da Hermes (nome latino di Mercurio). Mitologia a parte, per preservare questo prezioso ambiente, nel 1981 è stata istituita la “Riserva Speciale Biologica” con la stessa denominazione. La riserva rientra nei territori di Scicli e Ragusa, la si incontra percorrendo Donnalucata e Marina di Ragusa.
La flora
A caratterizzare questa suggestiva riserva è sicuramente la flora. Stupisce il mondo in cui queste si sono sviluppate anche in ragione delle diverse condizioni che ritroviamo in tutta l’area. Da una parte, infatti, troviamo le dune, che sopravvivono grazie ai meccanismi di tutela; dall’altra c’è la foce del fiume. Le dune ospitano ginepri e piante di lentisco secolari, per ampi tratti. Il lentisco riesce a raggiungere dimensioni considerevoli. Nella zona più vicina alla spiaggia le dune che ancora non si sono stabilizzate sono occupate da gramigna, salsola, clcatreppola e altre. Non mancano in tutta l’area, poi, piante tipicamente mediterranee come l’Agave americana e la Palma Nana,. La zona più umida della foce è protetta da una fascia di Canna comune e presenta alcune essenze arbustive come acanto, smirnio, giunco e cannuccia di palude. Sulla riva ci sono salici, pioppi e tamerici.
La fauna
Per quanto riguarda la fauna, è davvero curiosa la presenza di alcune nutrie, roditori di origine sudamericana: non trovando un proprio competitore naturale ed in presenza di un ambiente adatto alla propria ecologia, si sono moltiplicate senza difficoltà. Molto interessante la fauna caratterizzata da comune selvaggina, come volpi e conigli, e da una ricca avifauna sia stanziale che migratoria. Ci si imbatte, durante tutto l’anno, in uccelli come gallinella d’acqua, folaghe, martin pescatore. Tra le specie migratorie abbiamo aironi cinerini, garzette, germani reali, marzaiola e mestolone.
Foto: Davide Mauro