Il nostro continuo viaggio alla scoperta della Sicilia ci porta oggi a Militello in Val di Catania. Qui sorge la fontana della Ninfa Zizza. La costruzione del monumento, risalente al 1607, è collegata ad un evento molto importante per Militello: l’arrivo dell’acqua potabile. Fu una delle opere pubbliche che tramandarono ai posteri l’operoso governo del Principe Francesco Branciforte.
Nella fontana c’è un bassorilievo, attribuito a Giandomenico Gagini jr., che raffigura Zizza. Si trova al centro della composizione, fiancheggiato da due teste di leoni poste dentro altrettante nicchie. Alla base una vasca ottagonale è sormontata da una maschera di satiro. L’originale del Bassorilievo è custodito presso l’ex Convento San Domenico, Asilo “Laganà Campisi”, è stato interessato da un intervento di restauro avvenuto nel mese di maggio del 2006, a cura dell’Associazione Restauratori Catanesi.
Il bassorilievo è in marmo bianco finemente scolpito e raffigura la Ninfa Zizza a mezzo busto.
Questa, inserita all’interno di una nicchia, è rappresentata frontalmente, con la mano sinistra che trattiene il seno da cui sgorga l’acqua, mentre con l’indice della mano destra indica un cartiglio aperto, disposto lungo il profilo dell’arco, al cui interno è visibile l’iscrizione: NON SINE TEMPERANCIA. Nella base del bassorilievo l’iscrizione è completata dalle parole: QVI SITIS PARCE MENTIRI.
L’origine del bassorilievo
Non esistono fonti storiche che documentino la provenienza dell’opera. Solo sulla base di un confronto stilistico, questa viene attribuita a Giandomenico Gagini jr. La costruzione della fontana risale al 1607, anno in cui viene inaugurato l’incanalamento dell’acqua potabile nel centro abitato di Militello per iniziativa del principe Francesco Branciforti.
Rispetto al complesso monumentale della fontana di gusto Barocco, il bassorilievo presenta un linguaggio stilistico totalmente diverso, da ricercare intorno alla seconda metà del XVI secolo, in seno al tardo rinascimento.
Il bassorilievo marmoreo, collocato inizialmente al centro della fontana monumentale sita nell’omonima Piazza della Zizza (Largo del Castello), negli anni novanta, per essere preservato dal degrado cui era soggetto a causa del continuo scorrimento dell’acqua, è stato sostituito da una copia e trasferito nel cortile del museo Sebastiano Guzzone di Militello in Val di Catania, dove è rimasto esposto fino a Marzo del 2006 (data dell’intervento di restauro).