La Sicilia offre splendidi esempi di fontane monumentali. Nelle città dell’isola esistono costruzioni maestose e affascinanti che, ancora oggi, ci raccontano il passato. Tra le più importanti c’è sicuramente la Fontana di Diana a Siracusa. Risale al 1907 ed è opera di Giulio Moschetti, che l’ha realizzata con la collaborazione del figlio, lo scultore Mario. A volerne la costruzione fu il Comune di Siracusa, in seguito alla creazione di piazza Archimede, nel 1878. Visto l’eccellente lavoro di Giulio Moschetti per la Fontana di Proserpina, a Catania, gli si affidò anche questa. L’opera venne eseguita in 10 mesi e costò 19mila lire. Ecco perché rappresenta una delle cose da vedere a Siracusa.
La Fontana di Diana è rivolta a Sud e mette in evidenza la figura della dea Diana, appartenente alla tradizione italica, latina e romana. Si tratta della signora delle selve, protettrice degli animali selvatici, custode delle fonti e dei torrenti, nonché protettrice delle donne e dispensatrice della sovranità. La divinità, che in epoca greca, era protettrice di Ortigia, è ritratta seguendo la classica iconografia, con arco e cane. Ai suoi piedi c’è Aretusa, che si allunga proprio mentre è in atto la trasformazione in fonte. A lato si trova Alfeo, stupito da ciò che avviene alla sua amata. All’interno della vasca ci sono quattro Tritoni che cavalcano due cavalli marini e due pistrici impennati sulle onde. Ci sono anche mascheroni e stemmi di stile classico. Passiamo adesso a qualche curiosità.
Per avere un costo minore e anche una più versatile tecnica costruttiva, la fontana venne costruita in cemento armato. Come si evince guardando le cartoline più antiche, prima dei restauri che hanno eliminato i lampioni poco distanti dalla vasca, c’era un disegno a forma di stella a 12 punte, con delle linee che correvano lungo gli assi di piazza Archimede. Questo metteva in mostra il reale orientamento della Fontana di Diana. Foto: Maurizio Formati – CC Attribution-Share Alike 4.0 International.