La pietra vive grazie all’acqua nelle Fontane di Monreale.
- Salendo dalla strada panoramica Rocca-Monreale costruita nel Settecento è possibile ammirare delle Fontane situate lungo il percorso.
- Il loro contenuto simbolico e l’intenso messaggio iconografico trasmesso da acque, monti, conchiglie ed altri elementi decorativi, rimandano a concetti di fecondità, di abbondanza e di rigenerazione.
- Ecco la loro storia e le caratteristiche.
La cittadina di Monreale ha davvero tanto da offrire. Siamo a due passi da Palermo, in un contesto molto suggestivo anzitutto dal punto di vista del paesaggio. Il suo edificio più famoso è indubbiamente il Duomo, con gli splendenti mosaici, ma c’è molto altro da conoscere. Oggi scopriremo meglio le Fontane di Monreale. Lungo il percorso della strada panoramica Rocca-Monreale, si scorgono tanti elementi di pietra che affascinano chiunque li veda. La Fontana del Pescatore si trova dopo la Rocca. È in marmo bianco e pietra. Per l’eleganza delle linee è ritenuta come una delle migliori composizioni scultoree dell’artista Ignazio Marabitti, che fu molto abile nel dare vivacità ed armonia ai putti. La vasca ha forma poligonale ed al centro è collocato uno “scoglio” in pietra, sulla cui sommità sono posti tre putti aggrovigliati con quattro pesci, sostenuti da una grande conchiglia. Un altro “scoglio” all’interno della stessa vasca reca un ulteriore putto che tiene in mano una canna da pesca. La monumentale fontana è adornata da altri putti e da una lapide marmorea, su cui sono incisi dei versi che invitano i passanti a dissetarsi ed a godere dell’ombra.
Fontana del Drago e Fontana ad Emiciclo
Poco dopo ci si imbatte nella Fontana del Drago, così chiamata poiché dalla roccia spunta la testa di un drago dalla cui bocca sgorga l’ acqua. Anch’essa è opera dello scultore Ignazio Marabitti che riuscì a creare un effetto molto suggestivo.Dalla vasca centrale si diparte una elegante scalinata, mentre l’area della piattaforma è definita da un lungo sedile con spalliera in stile barocco. I putti sono disposti a piramide attorno alla testa del Drago. Sotto i piedi di un putto è situata una lapide in marmo bianco i cui versi esaltano l’utilità dell’acqua. Proseguendo nel cammino, si incontra la Fontana ad Emiciclo, comunemente conosciuta come la Fontana dell’Albergo dei Poveri. È di stile neo classico, in marmo e pietra, ha una forma semicircolare è costituita da una edicola centrale che contiene un “mascherone” dal quale sgorga l’acqua. La grande vasca è abbellita da fregi floreali. La fontana è fiancheggiata da una panca ad emiciclo nella cui spalliera sono presenti una serie di affreschi e decorazioni.
Fontana ed Edicola, Fontana del Tritone e Fontana del Chiostro
Prima di arrivare nella piazza principale della città si incontra la Fontana ad Edicola risalente al 1665, ubicata nei pressi dello slargo la via Benedetto D’Acquisto e la via Palermo. È racchiusa in una nicchia, sopra la quale è posta una lapide che raffigura tre stemmi. Dalla parte più alta della cupoletta scaturisce l’acqua. Al centro della piazza Vittorio Emanuele c’è la celebre Fontana del Tritone. La vasca in marmo ha una forma circolare e al centro è collocata la figura di un uomo sopra degli scogli, Tritone, che con un gesto eroico e forza sovrumana vince la furia dei draghi che emergono dalle acque. Simboleggia la vittoria dell’uomo sulle forze brute ed è stata eseguita nel 1881 dallo scultore palermitano Mario Rutelli. Una menzione speciale merita la Fontana del Chiostro dei Benedettini. Una leggenda narra che proprio Guglielmo II venisse qui per rinfrescarsi. È in stile moresco e si trova in una piccola loggia chiusa da colonne particolarmente decorate in mosaico o scolpite in stile floreale. È rialzata da terra da una base in marmo rettangolare. Su di essa poggia una la vasca circolare, mentre al centro si innalza una colonna dal fusto a zig-zag.