La Mannara del Commissario Montalbano è in parte crollata. Tre arcate della Fornace Penna di Sampieri, prezioso monumento di archeologia industriale, sono venute giù. Il prezioso edificio risale al secolo scorso e si trova sulla costa est di Scicli, in provincia di Ragusa.
Una costruzione iconica, resa ancora più celebre dalla fiction ispirata ai romanzi di Andrea Camilleri. L’inconfondibile paesaggio ha fatto da sfondo a tante indagini di Salvo Montalbano, diventando una tappa irrinunciabile del turismo che va alla ricerca dei luoghi del Commissario.
Da quasi un secolo, purtroppo, la Fornace di Sampieri si trova in condizioni molto precarie. Già in passato, non ha avuto una storia molto felice. Antico stabilimento di laterizi, all’inizio degli anni Venti del Novecento bruciò a causa di un’azione che, a quanto è stato appurato, fu dolosa.
Il grande pubblico ha conosciuto la Fornace Penna grazie al Commissario Montalbano e, ormai da molti anni, questo luogo ha avuto grande notorietà. Le sue condizioni precarie sono da tempo al centro di appelli e richieste.
Nelle ultime ore, purtroppo, sono crollate tre importanti arcate. La struttura è molto grande ed è probabile che, a causare il crollo, siano state le condizioni atmosferiche e il fortissimo vento che spira in quella zona (particolarmente esposta). Bisogna anche sottolineare la distruzione della barriera posta a protezione dei curiosi e dei turisti.
Soltanto due mesi fa la Fornace Penna di Contrada Pisciotto è stata dichiarata di pubblica utilità. Nei mesi scorsi, l’assessore regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, Alberto Samonà, aveva parlato della destinazione di un milione di euro per il recupero dell’edificio di archeologia industriale.
La parlamentare regionale del M5S, Stefania Campo, ha scritto: «Sembra che la vicenda del Pisciotto sia infinita come una fiction dal sapore amaro, lunga decine e decine di anni. Mentre fra la Regione e la famiglia degli eredi Penna si susseguono decreti e opposizioni, carte bollate, tentativi di esproprio e indennizzo previsto per un importo complessivo di 550.000 euro, la Fornace continua a crollare sotto i nostri occhi e quelli dei turisti».
«Ci è stato segnalato – ha raccontato Campo, pubblicando alcune foto – l’ennesimo crollo di ben tre “arcate” importanti dell’immensa struttura, probabilmente, a causa delle pessime condizioni atmosferiche di quest’ultime settimane e, ovviamente, dell’incapacità di mettere concretamente in sicurezza il bene. Oltre alla distruzione anche della barriera a protezione dei curiosi e dei turisti non informati del pericolo». Foto in evidenza: Ufficio Stampa Rai.