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"Temiamo che appartenenti a organizzazioni terroristiche possano trovarsi qui e che vi sia il pericolo di attentati terrorostici": lo ha detto nei giorni scorsi Sergio Lari, procuratore generale di Caltanissetta, come riportavano il "Giornale di Sicilia" e il sito "inuovivespri.it". "Vi sono indagini in corso a carico di extracomunitari che si trovano nei centri di accoglienza. Nei loro confronti ci sono accertamenti in itinere perché vi è il sospetto che facciano parte di organizzazioni terroristiche", ha aggiunto Lari, senza negare che "nel distretto c'è molta preoccupazione" e ricordando che c’è un procedimento in corso a carico di un cittadino pakistano "risultato fare parte di una organizzazione terroristica sunnita che ha tra i suoi scopo l’uccisione di sciiti e cristiani".

Ancora, su "inuovivespri.it" si legge:

Il Procuratore generale ha esortato a non dimenticare che l’attentatore di Berlino era arrivato in Sicilia – passando proprio per il centro di identificazione di Caltanissetta – e  qui era stato per diversi anni (in carcere, perlopiù). Lo scenario è delicato, insomma. Perché è ovvio che chi è passato da qui ha intessuto relazioni e contatti.

Ricordiamo che già l’Agenzia europea Frontex aveva lanciato un allarme di possibili infiltrazioni di terroristi tra i migranti e ancora prima l’aveva fatto un ministro francese. Poi non se ne è più parlato. Perché in Italia sembra in voga la moda del buonismo radical chic a tutti i costi.